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San Salvatore Telesino - La criminologa della difesa: "Maria non è stata uccisa"

MARIA

“Nessun dato medico legale è di sostegno all’ipotesi omicidiaria”: è quanto sostiene la criminologa Ursula Franco che collabora con gli avvocati difensori Maturo e Verrillo, dei fratelli Ciocan.Dal 19 giugno scorso non è stata fatta ancora piena luce sulla morte della piccola Maria che fu trovata senza vita annegata in una piscina di un resort di San Salvatore Telesino proprio nella notte di festeggiamenti di sant’Anselmo. 

Le indagini del comando provinciale carabinieri di Benevento coordinate dalla Procura continuano senza sosta ma a parlare di “deblacle investigativa” ci pensa Ursula Franco che sostiene: “La maggior parte delle morti per annegamento sono accidentali. L’annegamento è l’ottava causa di morte tra i bambini ed i ragazzi sotto i 20 anni. La mancanza di barriere di sicurezza nelle piscine private o in quelle pubbliche durante le ore di chiusura degli impianti e una sorveglianza non adeguata da parte degli adulti sono le cause principali degli annegamenti tra i bambini”.

“Negli omicidi per annegamento– continua Franco -  ai dati autoptici tipici dell’annegamento si associano altri tipi di lesioni quali traumi cranici, segni di strangolamento, traumi compressivi toracici e segni di una colluttazione, tutti assenti sul corpo di Maria Ungureanu, inoltre, segni di una colluttazione sono spesso individuabili anche sul corpo dell’assalitore.

La consulenza  medico legale ha rilevato che l’abuso non fu contestuale alla morte, un pregresso abuso difficilmente può ritenersi il movente di un omicidio.

I bambini sottoposti cronicamente a violenze sessuali non riconoscono gli abusi come tali perché i pedofili molestatori sono dei manipolatori, per questo motivo né si ribellano né minacciano né denunciano il proprio carnefice e solo da adulti riescono a decifrare integralmente il significato delle molestie subite”.

"... Si torni a interrogare, in specie, la ragazzina con cui Maria aveva un appuntamento proprio la sera in cui morì e che Marius Ungureanu incontrò in paese dopo le 22.00. Maria, mentre moriva per cause accidentali, era in compagnia di un’amica della quale si fidava. Il caso dei due fratellini di Gravina docet”.

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