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Antonio Nocerino, un campano alla conquista della MLS

Mentre il mondo del calcio sta cercando di comprendere se la ripartenza possa essere veramente possibile, è interessante scoprire da più vicino la storia di uno tra i tanti giocatori campani che sono arrivati ad altissimi livelli, facendo anche un particolarissimo salto oltre oceano.

Stiamo parlando di Antonio Nocerino, uno dei giocatori campani più conosciuti in Italia, che ha vestito la maglia di Juve, Palermo e Milan, per poi fare un’esperienza all’estero, negli Usa, portando con sé la famiglia ad Orlando, in Florida. La MLS è un mondo sconosciuto ancora per qualcuno, eppure sempre più giocatori decidono di andarci a giocare, segno che il calcio sta crescendo in America. Un segnale interessante anche per gli appassionati di scommesse sul calcio, che hanno la possibilità di sfruttare le varie piattaforme presenti sul web per cominciare a piazzare delle puntate anche su questo campionato da diversi anni a questa parte. Se il palinsesto delle scommesse sportive tende ad aumentare sempre più, è vero anche che il mondo della MLS riserva sempre tanti gol e spettacolo e, di conseguenza, per chi ne è buon conoscitore, potrebbe essere più semplice portare a casa delle buone vincite.


Nocerino e MLS, che differenze rispetto all’Italia!
Ed è proprio sulla sua esperienza in MLS, che Antonio Nocerino ha rilasciato una piacevolissima intervista a L’insider, in cui si è voluto concentrare su quelle che sono le principali differenze tra il mondo della Serie A e quello del campionato a stelle e strisce.

Tanti cambiamenti soprattutto fuori dal rettangolo di gioco, prima di tutto perché il diverso approccio che la gente ha nei confronti del calcio. Negli Stati Uniti il calcio non è lo sport nazionale e non è nemmeno quello che tutti i bambini sognano di praticare una volta diventati adulti, rispetto a baseball e pallacanestro. Proprio per questo motivo, negli Usa i calciatori vivono come se fossero persone normali e non c’è così tanta attenzione mediatica al di fuori dai campi di gioco.

Negli Stati Uniti la realizzazione degli stadi di proprietà è molto più rapida ed è un tratto distintivo praticamente della maggior parte dei club, a differenza di quanto avviene in Italia. Il sold-out è qualcosa che capita ogni domenica, ma si tratta di una specie di regola non scritta, mentre in Italia capita di frequente di vedere stadi riempiti solo per metà.


Anche in America il calcio vuole riprendere
Esattamente come si sta verificando in tutta Europa, anche il mondo del calcio sta spingendo per riprendere a giocare, nonostante tanti altri sport di squadra abbiano preso una decisione completamente differente, fermandosi e concludendo di fatto la stagione.

Sulla scia di quanto sta avvenendo in gran parte dei campionati europei, anche in MLS l’obiettivo è quello di riprendere. Per tale ragione, si è lavorato, arrivando a definirlo, al protocollo che riguarda gli allenamenti individuali, che dettano una serie di regole molto stringenti in materia di sicurezza e salute, che sono stati stabiliti da parte di esperti medici ed esperti di patologie infettive. Le misure in questione, infatti, consentiranno di poter sfruttare, sempre su base volontaria, i campi per gli allenamenti individuali, con un apposito piano di sanificazione, distanziamento minimo, utilizzo dei dispositivi di protezione, arrivi e partenze di calciatori e staff scaglionati, test su ciascun giocatore prima dell’arrivo sul luogo dell’allenamento e misurazione della temperatura e così via.

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