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Basket, secondo ko per la Scandone. Sacripanti: colpa nostra

Secondo ko consecutivo per Avellino, stavolta nel derby casalingo contro Caserta. La formazione irpina gestite in scioltezza la prima parte di gara. Poi, inspiegabilmente, il blackout che ha reso la vita facile a Caserta. Sacripanti a fine gara non fa giri di parole: colpa nostra, ha ammesso l’allenatore biancoverde.

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Brutta sconfitta per la Scandone nel derby campano al PaladelMauro tra Sidigas Avellino e Pasta Reggia Caserta. Una gara dai due volti, come spesso accaduto quest’anno, ma stavolta il risultato non sorride ai biancoverdi, costretti a rimanere a bocca asciutta in un match nel quale gli irpini erano partiti bene, ma senza riuscire subito a trovare il canestro. Dall’altra parte un recuperato Siva detta i tempi della Juve. Green sale in cattedra e mette in ritmo Nunnally e Cervi. I biancoverdi con il passar dei minuti crescono anche in difesa ed una bomba del solito Nunnally da il massimo vantaggio ai lupi al 7’ (15-8). Caserta soffre i cambi sistematici e non riesce a trovare il canestro, mentre sempre Nunnally ed un ispirato Cervi continuano a segnare, al primo break la Sidigas è avanti di 14 (24-10). La Juve stringe le maglie difensive, si sistema a zona e stavolta i giocatori biancoverdi non riescono a trovare le contromisure, mentre l’ex Cinciarini mette a segno 9 punti consecutivi. Cinciarini ed Hunt in attacco sono imprendibili, la Juve è sotto di 1 (53-52) al 30’. Veikalas prova a riportare Avellino avanti, ma Caserta risponde colpo su colpo con Hunt e Siva. Gli irpini non riescono più a trovare il canestro grazie alla difesa asfissiante dei bianconeri, mentre Gaddefors mette i punti del +3 (62-65) al 38’. La Sidigas non riesce più a vedere il canestro mentre Caserta con Siva e Downs chiude la gara sul 62-70. Deluso Sacripanti al termine del match: “Abbiamo buttato via una partita per colpa nostra, è inutile girarci intorno – afferma il coach che giocava la sua gara da ex di turno -. Merito a Caserta per averci creduto. Siamo entrati molli dopo aver comandato nel primo tempo. Ci siamo fatti aggredire, non abbiamo corso, ci è venuta la paura di fare ogni cosa. Nel secondo tempo siamo entrati in campo con troppa presunzione, nonostante gli avvertimenti dati alla squadra nell’intervallo. Le partite si giocano per quaranta minuti. Mi prendo le mie colpe, ho provato a dare tutta la carica possibile e immaginabile. Ci siamo bloccati totalmente. Non abbiamo nulla da nascondere e nessun alibi. Abbiamo fatto male, ci prendiamo le colpe. Poi si possono pensare mille cose e si possono fare mille supposizioni. Non possiamo far altro che recitare mea culpa. Chiedo scusa ai tifosi e ripartire con grande umiltà. Mi dispiace molto”. Molti avrebbero immaginato un Natale migliore. Evidentemente i mali di questa Scandone non sono ancora risolti del tutto.

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