La delusione è comune e prescinde dal risultato. Perché a perdere, stavolta, è lo spettacolo. La finale per l’accesso in Eccellenza, in programma domani tra Ottaviano e Grotta, si giocherà a porte chiuse. La decisione è stata adottata per motivi di ordine pubblico, anche se le premesse non lasciavano pensare a posizioni rischiose per la disputa del match che vale la massima serie dilettantistica regionale. Dal pomeriggio di ieri la notizia aveva cominciato a diffondersi sul web. Niente trasferta dunque per i tifosi del Grotta, che si stavano preparando a sostenere la propria squadra in quest’ultima importantissima fatica che potrebbe significare il ritorno nel calcio che conta dopo tanti anni trascorsi a lottare sempre ai vertici del campionato di Promozione. La delusione è palpabile e la tifoseria dell’Ottaviano ha già annunciato che nonostante il divieto sarà presente all’esterno dell’impianto sportivo per fare sentire la propria vicinanza alla squadra. Non si esclude che la stessa decisione possa essere adottata dallo zoccolo duro dei sostenitori giallorossi, visto che il provvedimento tanto discusso riguarda solo la chiusura ai tifosi dell’impianto sportivo. Peccato, perché sarebbe stato bello vedere all’opera le due tifoserie che si stavano organizzando da giorni con cori e coreografie per sostenere le rispettive squadre. Anche le società stavo portando avanti un discorso di collaborazione per cercare di rendere meno problematico l’evento, ma evidentemente ha prevalso il timore di incidenti vista la posta in palio tanto preziosa ed ambita. Senza la meritata cornice di pubblico, dunque, Ottaviano e Grotta si giocheranno il posto in Eccellenza. Le due squadre si contenderanno il salto di categoria che per i padroni di casa sarebbe raggiunta anche in caso di pareggio all’esito degli eventuali tempi supplementari. Per il Grotta c’è l’obbligo di vincere per coronare il sogno. La sfida avrà inizio domani alle ore 16,30. Il match sarà diretto dal signor Gavino Scodino di Sassari. Assistenti: Ernesto Dell'isola di Sapri e Domenico Castaldo di Frattamaggiore.
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