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La Scandone chiude l'affare Cusin. Mercato ancora aperto

Basket. La Scandone Sidigas Avellino chiude l’affare Cusìn. Battuta la concorrenza di Torino e Pesaro, il pivot della nazionale approda in biancoverde. Mercato ancora aperto comunque per la società avellinese, anche nella prospettiva di dover affrontare la Champions League.

basket Avellino


La Sidigas Basket Avellino, dunque, fa davvero sul serio. La testimonianza è tutta nell’accordo per la stagione 2016-2017 con il giocatore Marco Cusin. Centro della Nazionale Italiana, nato a Pordenone nel 1985, Cusin ha partecipato a tre edizioni e alle qualificazioni per i campionati Europei. Nella stagione 2007-2008 gioca in Legadue a Cremona conquistando in Legadue la promozione in Serie A. Con il club lombardo resta anche l’anno successivo. Dopo due stagioni a Pesaro viene ingaggiato dalla Pallacanestro Cantù, squadra con cui vince una Supercoppa Italiana nel 2012. Con i brianzoli ha giocato fino al 2013-14. Nel 2014-15, dopo una breve parentesi a Sassari, è tornato a Cremona, dove nella scorsa stagione ha giocato 29 partite, con una media di 9,9 punti a partita (56 % al tiro da due) e 6,1 rimbalzi. Un valore aggiunto alla squadra, un elemento che conferma che la Sidigas, per ognuno dei giocatori in uscita, ha intenzione di fare le cose per bene quantomeno per lasciare inalterati gli equilibri di reparto creatisi nella passata stagione. Entusiasta il commento di coach Sacripanti sul nuovo acquisto: “Sono contento che faccia parte del nostro gruppo. Cusin è un giocatore che ha fortemente voluto Avellino, la nostra conoscenza credo abbia aiutato in questo senso. Credo che Marco sia un giocatore congeniale al nostro modo di giocare. E’un lungo molto bravo in movimento senza la palla”. Il mercato della Sidigas non si ferma certo qui. Alberani è sulle tracce di altri giocatori che potrebbero fare la caso di Sacripanti, in una stagione che si preannuncia molto impegnativa. Oltre al campionato resta in piedi il discorso della Champions League, cui Avellino parteciperà a partire da ottobre. Il che vuol dire che il roster deve essere, oltre che competitivo, molto importante sotto il profilo numerico, altrimenti si rischia di non riuscire a gestire la doppia competizione del campionato e della coppa, ovviamente nella speranza di dovere disputare anche la final eight.

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