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Aggressioni ai medici, l'Ordine nazionale visita tre ospedali napoletani: "Basta violenze"

Aggressioni ai camici bianchi, giro negli ospedali napoletani Santobono, Pellegrini, Ospedale del Mare da parte dei rappresentanti della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici insieme a quelli degli Ordini campani. Presente anche una delegazione di medici irpini guidati da Francesco Sellitto: “Non siamo noi i nemici, ma la malattia. Dobbiamo – dice il presidente - riacquisire agli occhi dei pazienti l’autorevolezza del nostro ruolo”.



Solidarietà e vicinanza ma soprattutto azioni concrete ed immediate per contrastare il fenomeno, ormai dilagante, delle aggressioni ai camici bianchi. Questo è stato il tema dell’incontro tenutosi venerdì 6 settembre a Napoli tra la FNOMCeO (Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici e Chirurghi e degli Odontoiatri) e i rappresentanti di tutti i cinque Ordini dei Medici campani. Anche l’Ordine irpino era presente in prima linea, con una nutrita delegazione di consiglieri, guidati dal Presidente Francesco Sellitto, per manifestare vicinanza ai colleghi, cercare soluzioni concrete in difesa della professione e richiedere con forza ed urgenza al Governo misure deterrenti, attese ormai da troppo tempo. ‘’E’ importante partire quanto prima con operazioni culturali rivolte alla popolazione’’ ha dichiarato Sellitto, chiedendo inoltre aiuto alla politica per sciogliere tutti i vincoli legislativi che ostacolano il percorso di recupero della fiducia nella relazione medico-paziente, la più antica radice della medicina. Un evento non isolato ma che trova spazio e attenzione in un vero e proprio programma d’azione condiviso, con proposte di leggi ed iniziative di sensibilizzazione sull’importanza delle attività di assistenza sanitaria e soprattutto della tutela della dignità umana e professionale del medico, troppo spesso ormai bersaglio facile di atti intimidatori e ingiustificata violenza fisica e verbale. Un prezzo troppo caro che gli operatori sanitari continuano a pagare a causa di cambiamenti sociali e culturali, di fronte ai quali la classe medica mostra problemi di adeguatezza, accentuata e frenata da forti limiti economici ed organizzativi ancora troppo grandi nel nostro Paese. Non a caso l’appuntamento del 6 Settembre si è aperto con una visita dell’Esecutivo Nazionale della FNOMCEO-OMCEO Campani nei principali ospedali partenopei, teatri di tristi episodi di sangue e follia: l’Ospedale Pediatrico Santobono Pausillipon, il Vecchio Pellegrini, l’Ospedale del Mare. ‘’E’ necessario riflettere su chi siamo, dove è arrivata la professione, come si è modificata e perché viviamo questo forte disagio’’- queste le parole del discorso che Filippo Anelli, Presidente FNOMCeO, ha pronunciato nel momento di confronto tenutosi, poi, nella seconda parte della mattinata, presso la sede gremita e partecipata dell’OMCEO di Napoli. ‘’C’è bisogno senza dubbio di aiuto, soprattutto da parte delle Istituzioni e delle forze dell’ordine, ma urge una rivoluzione etica, morale della nostra società e a noi medici il compito di guidarla. Vogliamo che il medico torni ad essere non più dello Stato ma del cittadino, difendendone ed interpretandone i suoi diritti’’- ha concluso Anelli.

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