Da Franco D'Ercole, ex presidente dell'Alto Calore, riceviamo e pubblichiamo:
"Ho ribadito più volte che, per ragioni di stile, ho scelto di non commentare le vicende Alto Calore Servizi. Quando, però, leggo dichiarazioni dell’attuale Amministratore delegato, dr. De Stefano, non conformi alla verità oggettiva dei numeri, allora avverto il dovere intervenire.
Il dr. De Stefano afferma che ha rilevato un’azienda con debiti per 104 milioni di euro. Il dato contrasta con le risultanze di bilancio che evidenziano, nell’ultimo rendiconto approvato dalla mia gestione, un indebitamento per 84 milioni di euro. Si tratta di un dato numerico che non dovrebbe consentire letture soggettive.
Altra precisione è necessario fare sulla enfatizzata fusione con la società Alto Calore Patrimonio. Anche io, subito dopo il mio insediamento, avevo scelto la strada della fusione ma ciò avrebbe comportato, come mi fu confermato dal direttore finanziario, l’accollo ad Alto Calore Servizi di tutto l’ingente indebitamento della Patrimonio, compreso quello maturato nei confronti di un direttore generale, presente solo sulla carta, che aveva richiesto la liquidazione dei suoi compensi arretrati da anni (parliamo di cifre cospicue). Per questa ragione scelsi la strada della liquidazione, ma l’obbiettivo era sempre lo stesso: eliminare l’inutile Patrimonio.
Detto ciò, formulo l’auspicio che Alto Calore Servizi, che oggi, grazie a nuove favorevoli disposizioni, può contare anche su un considerevole abbattimento del costo dell’energia, possa rimettersi in carreggiata ed ottenere finalmente l’attribuzione della gestione del servizio idrico integrato."
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