Si pensa ad ogni possibilità pur di salvare i due Tribunali considerati minori: quello di Ariano e Sant’Angelo. Tra le ipotesi, si ripresenta con forza quella di creare un unico Foro di Montagna che inglobi il palazzo di città arianese e quello santangiolese. Tale proposta fu avanzata da Giovanni Maraia di “Ariano in Movimento”, che spiegò l’esistenza di una legge che vieta la cancellazione dei tribunali ubicati su zone montuose. La stessa legge prevede il potenziamento dei palazzi di giustizia a tutela dei cittadini. Oggi gli avvocati partono, se pur con qualche ritardo, da questa proposta, senza comunque abbandonare i ricorsi contro il ridisegno della geografia giudiziaria, ritenuto una vera e propria rivoluzine. Il Ministro Severino, ha travolto con la riforma, territori di vaste proporzioni, senza tener conto e rispetto delle esigenze di un popolo che sta subendo un isolamento con conseguenze senza ritorno. Inoltre, è sempre bene ricordare, che 8600 Kmq di territorio non saranno più controllati da presidi di giustizia e legalità. Qualche tempo addietro anche il procuratore di Ariano, Luciano D’Emmanuele aveva sollecitato gli avvocati ad insistere su soluzioni fattibili. Quest’ultimi, nutrendo la speranza di interventi politici che avrebbero potuto risolvere la questione soppressione, sono rimasti delusi, e hanno dovuto dar vita a dei piani strategici per evitare quello che oggi si presenta come inevitabile. E’ stato il primo cittadino, Antonio Mainiero a scendere in campo, affiancando gli avvocati nel grido di protesta e aderendo all’iniziativa di una petizione popolare avviata dal comune di Montepulciano. Ma anche questo è servito a poco. Oggi togati e amministratori, si batteranno sull’ottenimento di una moratoria di almeno 5 anni, per arrivare fino alla prossima legislatura. Tutto questo, prima di presentare un progetto per l’istituzione di un grande Tribunale di Montagna attraverso una petizione popolare. Pertanto l’invito è rivolto soprattutto ai cittadini del circondario che con le loro firme aderiranno alla richiesta della sopravvivenza dei Tribunali di Ariano e Sant’Angelo.
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