A due anni dall’insediamento il presidente dell’Asi, Giulio Belmonte, traccia un primo bilancio della sua attività alla guida del consorzio per lo sviluppo industriale. Belmonte dice subito che la struttura non è un carrozzone politico come spesso s’immagina. Qui non ci sono né benefit, né sprechi, tantomeno trasferimenti pubblici, visto che da anni non ne arrivano. Ciononostante attraverso una riduzione dei costi sì è risparmiato ben 100mila euro al mese.
Le difficoltà economiche ci sono. Belmonte non nasconde che l’ente dovrà far fronte ad un esoso pagamento degli espropri effettuati soprattutto nella valle caudina. Per quanto riguarda il futuro del Cgs, dopo le dimissioni di Enza Ambrosone guidato da Cramine Casarella, il presidente dell’Asi lavora per l’ingresso dei privati fino al 49% come unica soluzione per superare la crisi e mantenere i livelli d'occupazione. Si dice, poi, orgoglioso che all’Asi le larghe intese politiche vadano avanti già da tempo visto che tutti i bilanci sono stati approvati all’unanimità.
Inoltre Belmonte sottolinea con soddisfazione come la Regione abbia rinunciato all’idea di sopprimere i consorzi.
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