“La sospensione del servizio di raccolta paventata da Irpiniambiente, seppur motivata da un credito di una decina di milioni di euro vantati nei confronti di comuni morosi, stride fortemente con le oltre 60 assunzioni di personale operato dal management della società. Assunzioni, alcune di queste a tempo indeterminato, ingiustificate e paradossali se si considera che i vertici della società hanno sempre imputato l’alto costo del servizio di raccolta al numero eccessivamente elevato di personale che Irpiniambiente è stata costretta ad assorbire all’atto della sua costituzione.” Lo afferma il Consigliere Regionale del Gruppo Federato Caldoro, Sergio Nappi. “Le assunzioni operate in questo ultimo mese – aggiunge Nappi –, fino a quelle operate qualche ora fa, sono sconcertanti se non altro perché i nuovi costi per le retribuzioni andranno a gravare ulteriormente sui cittadini, già costretti a pagare un prezzo elevatissimo per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti”.
“E’ vero – spiega Nappi – che Irpiniambiente ha inutilmente sollecitato i Comuni morosi a pagare quanto dovuto, ma è anche vero che le amministrazioni comunali versano in condizioni di enorme difficoltà, determinate dai continui tagli operati dal Governo centrale in uno agli obblighi di legge che individuano per tali costi la totale imputazione a carico dei cittadini. La grave carenza occupazionale costringe molte famiglie a non pagare bollette salate e i comuni, in virtù di dette miopi disposizioni di legge che gliene riattribuiscono le competenze, sono costretti ad emettere un ruolo per l’intero costo. Tutto ciò pone in seria difficoltà le amministrazioni comunali che non possono percorrere alcuna strada alternativa per versare le quote di competenza. Il nodo da sciogliere, dunque, è quello legato all’alto costo dello smaltimento che i cittadini non riescono a pagare, e che, di conseguenza, i comuni non riescono a trasferire ad Irpiniambinte”.
“In ogni caso – chiude Nappi – mi auguro che i livelli istituzionali provinciali si adoperino per far luce sulla gestione della società in questione e chiedano conto di assunzioni del tutto inutili e non giustificabili con la turnazione estiva che va organizzata per tempo, ma che in ogni caso non dovrebbe mettere in difficoltà un’azienda che ha sempre accusato di avere un organico in esubero”.
PRONTA LA REPLICA DI IRPINIAMBIENTE
''La società Irpiniambiente è costretta a smentire con forza le affermazioni del consigliere regionale, Sergio Nappi. Affermazioni che rasentano l’assurdo, anche perché in più occasioni la società ha chiarito tali aspetti. Ancora, la stessa società agisce secondo le imposizioni di legge che il consigliere Nappi dovrebbe conoscere bene. Comunque, solo per chiarezza nei confronti delle comunità e non per replicare alle dichiarazioni del consigliere Nappi – nella speranza che si tratti di un grosso errore da parte sua, nella convinzione di non essere di fronte ad una speculazione politica di basso livello – si precisa quanto segue: La società Irpiniambiente non ha effettuato alcuna assunzione a tempo indeterminato negli ultimi mesi e nelle ultime ore, ma ha provveduto a rilevare solo ed esclusivamente i lavoratori legati ai passaggi di cantiere per i comuni dove la società è subentrata, così come impone la legge, alle ditte che in precedenza svolgevano il servizio, per garantire i livelli occupazionali, spesso direttamente legati alle realtà comunali in cui la società ha avviato il servizio.
In riferimento alle assunzioni temporanee effettuate con carattere di stagionalità per due mesi estivi, quest’anno come lo scorso anno, si precisa che le stesse non hanno avuto alcuna incidenza sui costi del servizio e sui canoni dovuti dai comuni. Questi, infatti, rimangono invariati per tutta la durata del contratto di servizio. Le assunzioni di personale a tempo determinato sono state effettuate sia per agevolare la sostituzione dei lavoratori in ferie sia per garantire gli standard qualitativi e la puntualità del servizio nel periodo estivo in cui nei comuni irpini, particolarmente popolati e interessati da feste religiose e patronali, si produce una maggiore quantità di rifiuti.
Inoltre, la società Irpiniambiente non ha mai dichiarato di avere un organico sovradimensionato o eccessivamente elevato, né il costo del servizio è stato giustificato facendo riferimento alla voce del personale, che è calibrata sulle indicazioni del piano industriale ed i cui costi sono determinati dall’applicazione del contratto collettivo nazionale di lavoro di riferimento.
Il ricorso ai lavoratori stagionali, comunque, è di gran lunga meno costoso rispetto al pagamento del lavoro straordinario ai lavoratori in attività, oltre che è garanzia per gli stessi, poiché non vengono sottoposti a turni massacranti e prolungati nel periodo estivo. Per quanto riguarda, poi, il controllo della Società da parte dei livelli istituzionali della Provincia di Avellino si chiarisce che normalmente Irpiniambiente S.p.A. è sottoposta per legge al Controllo Analogo dell’Ente. Il riferimento alle criticità finanziarie della società, legate al mancato pagamento dei canoni dei comuni morosi, non trova attinenza con le affermazioni del Consigliere Regionale Sergio Nappi, per due motivi. Il primo perché i costi dei lavoratori stagionali non incidono sui canoni, e in seconda istanza, perché i comuni con maggiore esposizione debitoria nei confronti di Irpiniambiente sono principalmente quelli in cui non sono stati attivati i nuovi servizi e quindi i nuovi costi del piano industriale e pertanto parte dei debiti maturati fa riferimento alle passate annualità e dunque per canoni di servizio non determinati dalla società Irpiniambiente, ma dai vecchi contratti. In ultimo ciò che lamenta Irpiniambiente è il mancato incasso dei corrispettivi derivanti dalla propria attività. E’ come se un lavoratore chiedesse il pagamento del proprio stipendio dopo avere eseguito il lavoro con diligenza e puntualità. Ciò è cosa diversa dai riferimenti che si fanno a costi e ricavi che attengono principalmente al lato economico della gestione''.








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