Nella già dissestata maggioranza che sostiene il sindaco Foti si inserisce un’altra polemica che rischia di dare il colpo definitivo. Da un lato i consiglieri del Pd e la segreteria, fedeli al sindaco, dall’altro la cosiddetta diversamente maggioranza che fa capo a Gianluca Festa. Il nodo è la nomina a presidente dell’Ato rifiuti. Via Tagliamento conferma l’indicazione di Foti nel rispetto di quel patto istituzionale che assegna una vicepresidenza a Forza Italia, in particolare al sindaco di Ariano Gambacorta, e una all’Udc, e cioè al sindaco di Sperone Marco Alaia. Dopo il flop della settimana scorsa, l’assemblea dell’Ato è stata aggiornata a lunedì 21 luglio. Nel frattempo il dissenso monta. Il tentativo di isolare la posizione dei malpancisti attraverso un documento che li mettesse all’angolo è fallito. Poche le firme in calce. Festa fa sapere che non arretrerà di un millimetro e che si batterà contro la concentrazione di potere nelle mani di un solo gruppo, che poi è quello vicino al sindaco Foti. La polemica si inserisce in un contesto più ampio di dibattito che definire aspro è un eufemismo. C’è infatti da mettere mano al rimpasto, capitolo che fino ad ora è stato solo aperto ma non affrontato. Il sindaco si è reso disponibile ad effettuare qualche sostituzione, ma i dissidenti vogliono un cambio di passo e un nuovo programma. Non basterà qualche poltrona a far tornare il sereno. Nel frattempo l’opposizione incalza, tranne Forza Italia, in massa si sono dimessi dalla commissione statuto per dare un segnale al Pd: ''Non si possono scrivere le regole con chi non le rispetta''. Un’altra insidia, ma questa è più per il partito che per il sindaco, arriva da Enza Ambrosone, che dopo aver lasciato l’Udc ha fondato l’associazione ‘’Irpinia di Base’’, riferimento esplicito alla sinistra Dc di demitiana memoria. L’obiettivo non è semplicemente creare una nuova corrente del Pd, ma conquistare il partito.
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