Ariano Irpino-Lacedonia – Nel suo messaggio per l’Avvento, Sergio Melillo, vescovo della diocesi di Ariano Irpino-Lacedonia, richiama i fedeli a riscoprire il valore dell’attesa come spazio interiore in cui imparare a vivere con Dio e a leggere la realtà con speranza, nonostante il clima segnato da guerre e tensioni sociali.
Il Vescovo apre la riflessione con le parole di Turoldo, sottolineando che l’Avvento non è un tempo di semplice preparazione, ma un cammino che invita alla profondità e all’essenziale. La Novena dell’Immacolata, con l’“Eccomi” di Maria, viene indicata come porta d’ingresso alla salvezza e modello di disponibilità evangelica.
Melillo valorizza anche la forza simbolica del presepe, definendolo «un linguaggio che parla ancora oggi», capace di ricordare che «Dio sceglie la fragilità umana per entrare nella storia». Un riferimento che rievoca gesti e tradizioni familiari – dal muschio raccolto nei boschi agli zampognari – come segni di una fede incarnata nella quotidianità.
Il Vescovo invita poi a superare la cultura del “tutto e subito”, ribadendo che l’Avvento educa all’attesa consapevole. Citando Paolo VI, afferma che «ciascuno deve sperimentare l’attesa e l’arrivo del Signore, perché per lui nasca la salvezza».
Particolare attenzione è rivolta alle sofferenze del presente. Richiamando il magistero di Papa Leone XIV, Melillo invita a riconoscere nei poveri, nei migranti e nelle vittime delle guerre «il volto di Cristo che chiede accoglienza», ricordando che «la Chiesa costruisce ponti dove il mondo erige muri».
Tre i gesti proposti ai fedeli per vivere il tempo di Avvento: cercare dedicando spazio alla Parola, pregare lasciandosi guidare dallo Spirito e amare attraverso la cura concreta verso i fratelli.
Il messaggio si conclude con un auspicio: «Ogni gesto di amore apre la via del Signore». Il Vescovo rivolge quindi alla diocesi un augurio di un Avvento vissuto con luce, responsabilità e speranza.








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