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Blitz anti-assenteismo all'Asl, i sindacati "bacchettano" i giornalisti: offesa la dignità dei lavoratori

Sanità

Ai sindacati di categoria non è piaciuto come i media locali hanno trattato la vicenda dei  controlli della Guardia di Finanza agli uffici amministrativi dell’Asl Avellino. Non sono piaciuti soprattutto i titoli ad effetto e sensazionalistici stampati sulle prime pagine dei quotidiani, impressi sui siti web, trasmessi dalle televisioni. In una lunga nota, i segretari provinciali di Fials (Petrosino), Usb (Barbato) ed Fsi (Rinaldo), parlano di sentenze sommarie che non possono essere confuse con il diritto di cronaca.
Nella missiva indirizzata ai media si legge:
“La libertà di stampa, con l’annesso diritto di cronaca, costituisce uno dei principi cardini della libertà di manifestazione del pensiero e, quindi, la manifestazione piena della democrazia. Fatta questa doverosa premessa, queste organizzazioni sindacali non possono fare a meno di rilevare che la vicenda dei controlli della Guardia di Finanza, assolutamente legittimi in quanto diretti a garantire il rispetto della legalità e il buon funzionamento degli uffici,  non è stata trattata da tutti gli organi di informazione con lo stesso metro di giudizio e, soprattutto, con il necessario distacco che il diritto di cronaca impone allorquando si è di fronte a fatti per i quali sono in corso ancora verifiche ed accertamenti. Queste organizzazioni, pertanto, non possono non  porre l’accento sulla circostanza che alcuni organi di informazione, che pure sono molto attenti alle problematiche degli operatori della sanità, troppo frettolosamente hanno messo alla gogna i lavoratori degli uffici amministrativi della sede ASL di Ariano Irpino e ciò ancor prima che siano completate le verifiche del caso e siano mosse contestazioni, laddove ve ne fosse fondamento. Invece, qualche  ricostruzione giornalistica della vicenda si è sostituita, impropriamente, agli organi deputati ad accertare i fatti, giungendo ad emanare il verdetto finale che, tra le pene principali, prevede a carico dei presunti malfattori il poco nobile titolo di “fannullone” che,  per quanto molto in voga e molto eccitante per  quella parte dell’opinione pubblica che  associa l’impiegato pubblico al concetto di “nullafacente e parassita”, non può trovare alcuno spazio per quei lavoratori dell’Asl che, ribadiamo,  con titoli ad effetto e, aggiungiamo, assolutamente offensivi, sono stati lesi nella propria dignità.  Le scriventi, nel rimarcare gli aspetti di cui sopra, non intendono porre in atto la solita e, spesso, stereotipata difesa d’ufficio del dipendente pubblico, ma intendono invitare gli organi di informazione a riportare la vicenda di cui trattasi  nel giusto binario del rispetto della dignità e della professionalità dei lavoratori dell’Asl interessati dall’anzidetta vicenda.  Per tale motivo, quindi, le scriventi organizzazioni invitano gli organi di informazione a verificare, al fine di meglio comprendere anche i fatti di questi giorni,  quale sia l’attuale organizzazione dell’ASL di Avellino a tre anni dall’accorpamento: ci si renderà conto che le presunte anomalie registrate a seguito dei controlli, sono dovute, in massima parte, all’organizzazione suddetta, per la quale è già in itinere  un confronto tra la direzione strategica dell’ASL Avellino e i sindacati”.  
 

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