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Bonifica ex isochimica, summit incandescente: si va verso un protocollo. Ma è stallo burocratico/video

Momenti di tensione in prefettura alla riunione del tavolo sulla bonifica dell’ex isochimica. A premere affinchè si arrivi ad una soluzione in tempi brevi è il sindacato, ma la matassa delle competenze e dei ruoli è difficile da dipanare. All’incontro hanno preso parte tutti i soggetti che nella vicenda hanno una parte. La regione Campania con i consiglieri regionali Foglia, D’Amelio e il presidente della commissione bonifiche Tonino Amato, i rappresentanti dei lavoratori, la deputata Pd Valentina Paris, l’Asi, l’Arpac, il prefetto Guidato, il commissario del  comune cinzia Guercio ed altri esponenti del mondo politico e dell’associazionismo.
Il problema è capire chi deve fare cosa. Innanzitutto la bonifica è stata già avviata qualche hanno fa, solo non si sa a che punto si sia fermata. C’è la necessità di aggiornare il piano di caratterizzazione e di individuare una destinazione d’uso dell’area inquinata dall’amianto. Per fare tutto questo, secondo il commissario Guercio, occorrono circa sei milioni di euro. Nel corso dell’incontro, inoltre, Tony della Pia ha segnalo come il sito dove giace amianto a cielo aperto sia facilmente accessibile.
Alla fine il prefetto ha accolto l’idea di sottoscrivere un protocollo d’intesa che impegni tutti a fare tutti la propria parte. La sensazione però è che ci si trovi di fronte ad un impasse burocratico e ad un palleggiamento delle responsabilità. Persino la discussione sulla proprietà dello stabilimento è sembrata fuorviante. L’area è in capo all’Asi, come stabilito dal consiglio di stato, solo che in questo momento è gestita dal custode giudiziario dopo che i privati hanno presentato ricorso.
Per Foglia se non si capisce a che punto è la bonifica non si puo’ procedere.

Ecco quanto dichiarato dal Presidente della Commissione Regionale Bonifiche, Antonio Amato:
«L’incontro di stamattina serve a ribadire, ancora una volta, qual è il punto di partenza e di arrivo di questo nostro impegno istituzionale che va avanti ormai da tanti anni: la salute degli ex dipendenti dell’Isochimica e della popolazione di Borgo Ferrovia, purtroppo interessata da questa gravissima forma d’inquinamento ambientale, e, di conseguenza, la bonifica del sito. Poi tutto il resto, dalla verifica delle competenze giuridiche dei vari organi coinvolti alla questione relativa al possesso e alla vigilanza della struttura, deve essere trattato parallelamente, ma sempre dando la priorità alla tutela giuridico – sanitaria delle persone coinvolte. Ecco perché siamo qui stamattina».
Emblematiche le parole del Presidente della Commissione Regionale Bonifiche, Antonio Amato, che ha così inaugurato il dibattito che si è svolto attorno a quest’importantissimo tavolo istituzionale, il primo presso la sede prefettizia di Avellino, la cui importanza sta nel fatto che se da un lato ha visto la partecipazione di tutti gli organi protagonisti di questa vicenda - Commissione Regionale Bonifiche, la Regione, la Provincia, i Parlamentari irpini, l’ASL, l’ASI di Avellino, i rappresentanti sindacali di CGIL, CISL, UIL, e UGL, il Comune di Avellino, oltre ad alcuni esponenti dei lavoratori dell’Ex Isochimica - dall’altro sancisce una più estesa e rinnovata sinergia di cui sarà garante lo stesso Prefetto di Avellino, Umberto Guidato, massimo rappresentante del Governo centrale sul territorio.
«A un anno dal sopralluogo effettuato da questa commissione - ha chiosato il Presidente Amato – abbiamo dovuto constatare che non è stato fatto molto per la bonifica. Giacciono ancora alle intemperie gli oltre 500 blocchi di amianto cementificato, più di 1200 tonnellate di materiale altamente pericoloso a cui si aggiunge quello interrato nel piazzale. Nel frattempo gli operai continuano ad ammalarsi, ancora a morire, e sussistono le difficoltà per il pieno riconoscimento delle patologie contratte. Ecco il perché di una delibera per sollecitare nuovamente la commissione regionale sanità per verificare il percorso avviato con l’Istituto Superiore di Sanità, e di mettere in campo tutte le azioni utili per promuovere una modifica ‘ad hoc’ della legge Fornero che consenta il prepensionamento degli operai. Per la bonifica, invece, si era deciso di promuovere un nuovo sopralluogo coinvolgendo anche l’assessorato regionale all’ambiente, per individuare le modalità utili per la messa in sicurezza e la bonifica dell’area. Ma tutto questo è possibile soltanto unendo le forze e lavorando in sinergia nel rispetto dei ruoli e delle competenze; se ci contrapponiamo, invece, non si va da nessuna parte».
 Di seguito le dichiarazioni della Consigliera Regionale PD Rosetta D’Amelio, intervenuta durante l’incontro di stamattina in Prefettura, sulla questione preoccupante dell’ex Isochimica.
«La bonifica del sito dell’ex Isochimica di Avellino e la tutela sanitaria e giuridica dei suoi lavoratori continuano ad essere ostacolati dalla complessità giuridica della vicenda ma anche da un mancato coordinamento istituzionale che fin qui si è palesato. Oggi con questo “tavolo unico permanente” , fortemente voluto dal Presidente Amato e non solo, che abbiamo ‘inaugurato’ nella sede della Prefettura di Avellino, intendiamo fare dei passi importanti; ciò è possibile solo con la sinergia tra tutte le parti fin qui coinvolte, Regione, Comune, Provincia, ASL, INAIL, ASI, curatela fallimentare, sindacati, coordinamenti di lavoratori e abitanti dell’area. Al di là delle vicende giudiziarie – ha aggiunto -  tutti sono chiamati ad assumere le proprie responsabilità e lo devono fare subito, perché qui si rischia da troppi anni una vera e propria catastrofe ambientale sulla quale è necessario intervenire individuando tutte le strade utili».
Contro chi, invece, ha cercato di dare delle colpe alla politica e ai politici attuali, la Consigliera PD, da sempre in prima linea in questa tortuosa vicenda, ha risposto: «Bisogna dire, innanzitutto, che grazie alla politica è stato ripreso un discorso che negli scorsi anni era stato messo da parte. Inoltre – ha replicato D’Amelio – grazie alla buona politica, siamo stati capaci di dare un segnale preciso di forte attenzione delle istituzioni tutte, nonché di riportare in evidenza, in una sede importante come quella prefettizia, la drammaticità della situazione, l’improcrastinabilità degli interventi e la necessità di controlli costanti nel tempo. Per questo la battaglia va avanti, sperando che da adesso in poi si vada tutti nella stessa direzione».

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