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Cala la quantità di pile avviate a riciclo in Italia

Tra i componenti elettrici maggiormente utilizzati e diffusi rientrano le pile e le batterie, le quali consentono di fornire corrente a numerose categorie di dispositivi portatili, evitando che debbano essere costantemente connessi alla rete elettrica per poter funzionare.

Utili e indispensabili, questi dispositivi, quando non più utilizzabili, richiedono un po' di attenzione e sensibilità al cittadino, il quale è chiamato a conferirli negli appositi contenitori o a consegnarli a rivenditori e isole ecologiche, al fine di avviarli verso gli impianti di riciclo e favorire lo sviluppo di un'economia di tipo circolare.

Secondo i dati di Erion Energy, consorzio che si occupa della corretta gestione degli RPA, ossia dei rifiuti pile e accumulatori, il 2022 ha visto un drastico calo della raccolta, permettendo di recuperare 9.880 tonnellate di pile, il 58% in meno rispetto all'anno precedente.

Dati certo non rassicuranti se si pensa all'importanza che il riciclo delle pile riveste sia per l'ambiente sia per l'economia nostrana.


Perché riciclare le pile è importante
Sebbene a un occhio poco attento le pile e le batterie possano sembrare dispositivi del tutto innocui e di scarsa importanza, nei fatti non è così.

Le pile, anche le piccole batterie aaaa, sono realizzate utilizzando metalli pesanti che:

  • hanno un elevato potere inquinante laddove venissero dispersi nell'ambiente;
  • scarseggiano in Italia e obbligano i produttori a dipendere ampiamente da Paesi esteri che hanno grandi disponibilità delle materie prime necessarie per la produzione.

Questi due fattori fanno comprende immediatamente l'importanza che riveste il riciclo delle pile, il quale consente, per prima cosa, di impedire la dispersione nell'ambiente di materiali che potrebbero portare a elevati livelli di inquinamento delle acque e risultare pericolosi per la salute di persone e animali, e in secondo luogo permette di reimmettere nell'ambito produttivo i materiali, liberando i produttori dalla dipendenza estera.


Quali materiali vengono recuperati attraverso il riciclo degli RPA
Gli RPA correttamente smaltiti e inviati alle catene di riciclo, consentono di recuperare fino al 60% dei materiali utilizzati per la loro produzione; tra questi rientrano innanzitutto nichel, manganese, zinco, rame e persino litio, tutti fondamentali non solo per l'industria delle batterie e degli accumulatori, ma anche per altri settori produttivi, come quelli dell'utensileria, dei cavi elettrici e via dicendo.

Oltre a questi, il riciclo consente di recuperare i materiali plastici, evitandone, anche in questo caso, la dispersione nell'ambiente.


I consumatori italiani non gettano via le pile esauste
Secondo quanto riferito dal consorzio Erion Energy, in seguito ai risultati ottenuti attraverso una ricerca Ipsos, il 55% dei consumatori italiani tengono in casa un elevato numero di pile e batterie esauste; tra questi, i più disattenti sono i ragazzi della Generazione Z, i quali risultano essere anche i meno informati per quanto concerne i pericoli connessi a uno smaltimento errato di questi componenti.

Per sensibilizzare i cittadini e aumentare il quantitativo di pile aaaa e non solo correttamente smaltite, sono state messe in atto iniziative, come Energia al Cubo di Erion, volte ad aumentare la consapevolezza dell'importanza di questo piccolo gesto.

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