L’ondata di calore non dà tregua, nemmeno in Irpinia. Arriva l’allerta dalla Prefettura di Avellino che ha reso noto l'estratto dell'avviso di criticità della Sala Operativa della Regione Campania: per almeno altre 24 ore sono previste temperature massime di 4 - 5 gradi superiori ai valori medi stagionali con un tasso di umidità che nelle ore serali e notturne supererà il 90%. Disagi fisici soprattutto per  gli anziani e per le fasce più deboli della popolazione. La Protezione Civile fa sapere che tali condizioni determinano una temperatura percepita superiore a quella reale e s’invitano gli enti ed i sindaci dei comuni irpini e di tutta la Campania ad attuare attività di sorveglianza, assistenza e soccorso alla popolazione individuata a rischio dal ministero della salute per prevenire situazioni di pericolo. Preoccupano anche gli incendi. I Vigili del Fuoco sono intervenuti nei comuni di Mirabella e Grottaminarda per roghi di sterpaglie. Al caldo si associa la carenza d’acqua. Ad Ariano dove permane l’emergenza idrica, situazione sotto controllo all’ospedale Frangipane rifornito come da prassi dalle autobotti dei Caschi rossi. Diversa la situazione al carcere del Tricolle, dove secondo la segreteria regionale del sindacato della polizia penitenziaria, “non sempre si riesce a fornire il minimo standard cui ha bisogno la popolazione detenuta e chi ci lavora. A oggi – fa sapere il sindacato - solo interventi tampone per buttare fumo negli occhi senza mai risolvere la penuria dell’acqua che si ripete ogni anno specialmente nelle stagioni estive dove occorre una maggiore fruizione per curare l’igiene della persona e il ristoro fisico". Si chiede che venga risolto subito il disservizio del sistema idrico al fine di evitare che il disagio possa sfociare in situazioni conflittuali. Ad Ariano, I disagi maggiori nelle due periferie Martiri e Cardito e in centro in via Giulio Lusi. Una situazione che stando alle notizie dell’Alto Calore potrebbe continuare anche nei prossimi giorni a causa della carenza d’acqua e dello stato di precarietà in cui versano le condotte idriche.