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Caos rifiuti: ora la gestione passa ai Comuni. L'ira di Provincia e sindacati

Presto la gestione dei rifiuti tornerà nelle mani dei comuni. Ieri la Camera ha convertito il decreto legge che trasferisce ai municipi competenze e funzioni nella raccolta dell’immondizia e dello spazzamento. Resta, però, l’incognita sulla gestione degli impianti. Ma sul provvedimento del governo si registrano critiche sia da parte dei sindacati che della Provincia, oggi titolare dell’intero ciclo dei rifiuti attraverso la società pubblica Irpiniambiente. Rappresentanti dei lavoratori temono ricadute sui livelli occupazionali che con tanta fatica sono riusciti a mantenere dopo lo scioglimento dei Consorzi.
Preoccupato anche l’assessore provinciale all’ambiente Domenico Gambacorta: ‘’La conversione del decreto rischia di far precipitare la situazione nel caos, nella confusione e nella frammentazione. Così si vanificano gli sforzi fatti in questi anni per garantire un servizio efficiente alla nostra provincia’’. Per Gambacorta l’emergenza ancora non è definitivamente superata, la Campania ha pochi impianti e manda ancora il 30% dei rifiuti fuori regione o all’estero. Dunque, non è autosufficiente. L’auspicio dell’assessore è che intervenga la Regione per ridefinire ruoli e funzioni degli enti locali. I comuni, ad oggi, non sono nelle condizioni di farsi carico di un servizio che richiede uomini e mezzi.
Un’altra incognita riguarderà la creazione degli Ato, gli ambiti territoriali ottimali, che dovranno essere formati dalla Regione. Coincideranno con il territorio delle Provincia, oppure ci saranno degli accorpamenti? La questione non è di poco conto. Se l’ato dovesse essere regionale c’è il rischio che, come sempre, Avellino e Benevento diventino le discariche della Campania. Rischio – chiosa Gambacorta – che fino ad ora la Provincia ha evitato’’.

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