La chiusura della Malzoni diventa un caso politico che mette a rischio la tenuta del sindaco Foti. Sono due i fronti aperti: da un lato quello strettamente sanitario che coinvolge la clinica, dall’altro la polemica contro il primo cittadino. Da ieri alla struttura di Viale dei Platani, in seguito ad una determina dirigenziale del comune, è fatto divieto di effettuare nuove ricoveri. Il motivo sta nella mancanza, secondo l’Asl, dei ‘’requisiti minimi per esercitare l’attività sanitaria’’. Si tratta di lavori di adeguamento della struttura che non sono stati realizzati. Siamo al secondo provvedimento di chiusura nel giro di pochi mesi e per lo stesso motivo. Increduli i vertici della clinica: ‘’Noi facciamo azienda rispettando le regole e le leggi da oltre sessanta anni. Asl e comune non hanno tenuto conto delle attività poste in essere in questi mesi e soprattutto delle decisioni del Tar di Salerno che aveva già sospeso il provvedimento fissando l’udienza nel merito a novembre di quest’anno’’. A questo punto alla clinica non resta che presentare l’ennesimo ricorso al Tribunale Amministrativo. Caustico il direttore sanitario Nicola Battista: ‘’Ripetere lo stesso provvedimento quando è in atto una sospensiva che riguarda la stessa identica cosa è inutile. Il problema- ribadisce- è urbanistico: non si può risanare una struttura del 1956 dalla sera alla mattina’’.
Fin qui l’intricata vicenda burocratica e legale. Poi c’è il caso politico, un corto circuito che lascia increduli. Il sindaco era all’oscuro del provvedimento di chiusura di uno dei centri sanitari più importanti della città che amministra. E’ stato lui stesso a rendere nota la vicenda accusando il dirigente comunale di non averlo preventivamente informato. Il dramma assume i toni della commedia, quando Carmela Cortese, il funzionario che ha emanato la determina, afferma che ci aveva provato, ma è più facile avere udienza dal Papa che parlare con il sindaco’’. Insomma, la frittata è servita. Il caso conferma la frattura che c’è a Palazzo di Città tra giunta e dirigenti. Siamo alla mano destra che non sa quello che fa la mano sinistra. Per Foti è l’ennesima tegola che cade su un edificio già precario. A questo punto oltre al rimpasto di giunta s’impone una riflessione sul funzionamento della macchina amministrativa. Intanto l’opposizione gongola, parla di amministrazione alla frutta con Dino Preziosi, e di situazione che rasenta il ridicolo con Giancarlo Giordano. Anche la Cgil fa la voce grossa: ‘’o si dimette il sindaco, o manda a casa la dirigente’’
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