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Crisi gruppo Enel, i sindacati: "Nessun esubero. Si faccia chiarezza"

Filcem Cgil

Comunicato stampa Segreterie Nazionali Filctem-­Cgil  Flaei-­Cisll Uiltec-­Uil Avellino in relazione alla generale crisi industriale che coinvolge anche società importanti come l'Enel:


"Fra sabato e domenica, su alcuni quotidiani sono apparsi articoli che, descrivendo la situazione di criticità  del gruppo Enel ­ con particolare riferimento al calo dei consumi elettrici ed al conseguente surplus di  potenza  disponibile (situazione peraltro comune a tutte le Imprese del Settore)attribuivano genericamente “al Sindacato” la notizia di migliaia di esuberi ed il conseguente  ricorso massiccio ai  contratti di solidarietà. Premesso che salvare i posti di lavoro è, da sempre, la priorità di ogni azione sindacale, ancor più nella situazione attuale, per quanto ci riguarda, non risultano esuberi già conclamati nel gruppo Enel, nè elenchi di centrali da chiudere a prescindere. Per Filctem Flaei Uiltec, ogni sito è un prezioso presidio industriale da conservare e valorizzare.Ma da profondi conoscitori del Settore (italiano ed europeo), non ci sfugge la situazione elettrica ed energetica del Paese, che meriterebbe un approfondimento organico e prospettico con tutti i Soggetti Istituzionali, Industriali e Sociali, anche per evitare l’utilizzo di questa congiuntura negativa per altri fini.
Quando sono state svolte le assemblee e poi firmato il protocollo sulla tutela occupazionale all'Enel (analoghi e molto più “pesanti”accordi sono stati sottoscritti con altre Aziende del Settore) l'indicazione di 3500 rappresentava il numero di dipendenti che, dopola riforma Monti / Fornero, potevano essere prepensionati. Non si trattava, pertanto, di esuberi conclamati, e la situazione da alloranon è cambiata.Quell'intesa quadro andrà completata con accordi applicativi che devono però essere funzionali al reimpiego nel Gruppo di tutti i Dipendenti la cui attività venisse a mancare in conseguenza di crisi aziendale, ristrutturazioni o  efficentamenti, piuttosto che al taglio dei costi gestionali: diversamente non  sarà possibile nessuna intesa. Come ribadito ai Vertici aziendali,  ci aspettiamo di conoscere e discutere preventivamente la strategia per l'uscita dalla crisi e conseguentemente, come affrontare nel quadro del Protocollo sottoscritto, i problemi del lavoro. Fughe in avanti o pressioni indebite sui Lavoratori non servono a nessuno che ha cuore la qualità del servizio elettrico e lo sviluppo delle imprese: prima fra tutte l'Enel. Al nuovo Governo chiederemo l'apertura urgente di un tavolo di confronto, non più rinviabile, chedeve prioritariamente affrontare la situazione del comparto termoelettrico, per poi dispiegarsi sull'insieme dei temi che una seria politica energetica quotidianamente propone. Il “fai da te” non funziona, anzi, produce diseconomie e rendite di posizione che, sommate, continuano a mantenere il costo del Kwh fra i più alti d'Europa, nonostante la mole di investimenti realizzati.In questo quadro rinnovare il contratto non è un lusso, ma una inderogabile necessità. Come detto nell'ultimo comunicato unitario ciattendiamo uno scatto di responsabilità dalle Associazioni datoriali e dalle Imprese, diversamente avremo una ragione in più per mobilitare la categoria."
  

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