Il Natale è la festa più tradizionale in assoluto. Per una manciata di ore il mondo sembra quasi fermarsi e le famiglie riescono in molte circostanze a ritrovarsi anche a distanza di tanto tempo. Non è un caso che molti dei giochi tipici del periodo natalizio siano pensati allora per coinvolgere un nutrito numero di persone. Arte e fantasia sono care soprattutto al Meridione, di conseguenza è nelle principali città del Sud come Napoli che si riscoprono attività ludiche più o meno antiche che hanno il chiaro scopo di radunare tanti cari intorno al tavolo. In Campania il Natale è anche arte e in località come Avellino non mancano eventi scolastici che celebrano l’importanza della Natività in tutto il mondo. Molti dei giochi campani che vengono praticati verso la fine dell’anno sono talmente popolari che sono conosciuti anche a livello nazionale.
La tombola
La tombola nacque quasi per caso, precisamente da un litigio tra Re Carlo III di Borbone e un frate in merito alla legalizzazione del lotto, che sarebbe stato sospeso durante le feste di Natale. Il popolo napoletano si ribellò inventando un nuovo gioco ad estrazione tra le mura domestiche ed è questa la ragione essenziale per cui nella tombola si utilizzano oggetti casalinghi facilmente reperibili, come piccoli cesti di vimini, fagioli secchi e dischetti di legno. Come noto, la tombola non è un gioco di abilità: dopo aver acquistato un numero indeterminato di cartelle, su ognuna delle quali sono presenti 15 dei 90 numeri del tabellone generale, i giocatori devono attendere le estrazioni di chi a turno gestisce il “panariello”, segnando le corrispondenze sulle proprie cartelle. Ambo, terno, quaterna, cinquina e tombola sono i premi messi in palio, distribuiti a seconda della quantità di numeri coincidenti sulla stessa riga orizzontale di una cartella o coincidenti in toto con quelli di una cartella intera. Nonostante non sia un gioco particolarmente in voga tra i giovani, la tombola conserva una grande popolarità anche grazie al bingo, particolarmente diffuso sul web nelle piattaforme di giochi virtuali. La "tombola in versione americana" o il "cugino della tombola" è una presenza fissa nell'offerta di un provider come Goldbet Casino, specializzato nel proporre ai propri utenti questo tipo di giochi. Un’altra variante, molto più particolareggiata, è il Sinco, inventato nel 1983, che richiede però l’impiego dei mazzi di carte napoletane.
Il Sette e mezzo
Il Sette e mezzo è forse il più classico dei giochi di carte regionali. Si gioca in genere in 4, in 5 o in 6 persone, ma di fatto ne bastano 2 per avviare una partita. Uno dei partecipanti ricopre a turno il ruolo di mazziere, che distribuisce le carte e gioca sempre per secondo. Il fine è molto semplice: arrivare ad un punteggio superiore a quello dell’avversario, sommando a quello della carta ricevuta a inizio mano il valore di ogni carta eventualmente richiesta in un secondo momento. Le figure valgono mezzo punto e il re di denari, ossia “la matta” funge da jolly. Se si conseguono precisamente 7 punti e mezzo, lo score va dichiarato all’istante. Se un giocatore e il mazziere si ritrovano con lo stesso punteggio al termine di una mano, è sempre il banco a prevalere.
Il Mercante in Fiera
Il Mercante in Fiera è un gioco da tavolo più che di carte e fa uso di 2 mazzi specifici, solitamente contrassegnati dal colore blu e dal colore rosso. Il numero di giocatori ammesso in una partita è indefinito. All’inizio del gioco i partecipanti scoprono alcune carte, che rappresentano figure di vario tipo, e le dispongono di fronte a loro: quelle presenti nel mazzo blu vengono messe all'asta che viene coordinata da un apposito banditore. Quando si conclude un'asta, la somma ottenuta va suddivisa per i premi in palio. Questi ultimi vengono posizionati su alcune carte del secondo mazzo, che variano in relazione al numero di giocatori. I giocatori sono liberi di scambiarsi le carte o di effettuare compravendite con gli altri partecipanti in attesa di scoprire quali saranno quelle vincenti. Proprio come la tombola, anche questo gioco è fortemente radicato nella cultura napoletana, tanto che esiste anche qualche mazzo di carte del Mercante in Fiera prodotto per promuovere l’arte locale. Insomma, anche i passatempi natalizi possono celare un background storico importante.
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