"All'asl di Avellino la carne sotto e i maccheroni sopra: è proprio il caso di citare questo proverbio napoletano quando si è in tema di buoni pasto e dove, ancora una volta, il management dell'Asl di Avellino dà prova di tutta la sua insipienza e di tutta la sua incapacità gestionale causando anche un danno economico ai lavoratori già di per sé penalizzati.

Dunque, dal mese di gennaio i dipendenti non percepiscono i buoni pasto ma dalle loro buste paga viene detratta regolarmente la quota di 1/3 a carico dei dipendenti.

Due danni in uno, dunque. Niente servizio sostitutivo di mensa e ulteriore perdita di una quota economica tutto per l'ennesimo errore commesso dall'Asl. Infatti tutto deriva da una errata quantificazione da parte dell'Asl dell'intero quantitativo dei buoni pasto occorrente per un anno.

Ma questo non basta. La procedura di trattenere anticipatamente il terzo a carico dei lavoratori non sta né in cielo né in terra, in quanto la trattenuta può essere soltanto successiva alla effettiva erogazione del buono stesso.

Ancora una volta, presso l'Asl di Avellino, i lavoratori vengono ingiustamente colpiti. Sarebbe il caso che il management ammettesse pubblicamente l'errore, chiedesse scusa e restituisse i soldi indebitamente prelevati almeno fino a quando l'Azienda non sia in grado di riprendere l'erogazione di un servizio sospeso, ad oggi, per esclusiva responsabilità del management aziendale come, peraltro ammesso, nella deliberazione nr 532 dell'azienda stessa che ha avviato l'operazione di correre ai ripari con ben quattro mesi di ritardo. Alla faccia della tanto sbandierata efficienza da parte della Direzione Generale."