Il ritmo ossessivo della tammorra, il suono della fisarmonica, i canti alla Madonna. Come ogni anno anche questo due febbraio il santuario di
Montevergine ha accolto centinaia di pellegrini per il giorno della Candelora, della benedizione delle candele. E come ogni anno nutrita e folcloristica la presenza dei cosiddetti ''femminielli'', trans e di omosessuali, chiamati a raccolta dalle associazioni per i diritti civili di chi vuole vivere liberamente la
propria sessualita' . Una tradizione antica che viene da lontano. Si narra che nel 1200, durante una bufera di neve, una coppia di amanti omosessuali fosse stata scoperta ed imprigionata ad un albero sul monte con delle lastre di ghiaccio: per intercessione della Vergine, un improvviso raggio di
sole colpì la lastra, sciogliendola e salvando i due innamorati. Da quel giorno, ogni anno, in occasione di tale festività, numerosi gay, lesbiche e transessuali, rendono omaggio alla Mamma Schiavona al ritmo di balli popolari e canti religiosi.
Fuori la festa, dentro la cerimonia con la messa officiata dall'abate Beda Paluzzi. Gremita la chiesa, cosi' come la cappella che ospita il ritratto della Madonna di Montevergine Ma e' stata anche una candelora segnata da polemiche e disagi. Fuori uso la funicolare, che versa in uno stato di degrado e abbandono per un dissidio tra l'Air e la Regione, sono state messe a disposizione delle navette per raggiungere il santuario. Unico mezzo possibile, visto che per buona parte della mattinata, le auto sono state bloccate all'altezza di ospedaletto provocando l'ira dei pellegrini.
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