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Emergenza idrica, c'è l'ordinanza di Foti. Sul Tricolle rubinetti ancora chiusi

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Dopo Ariano, l’emergenza idrica si sposta ad Avellino. Nel capoluogo per evitare disservizi e irregolarità nell’approvvigionamento, sarà vietato innaffiare giardini, riempire piscine e vasche private o lavare le automobili con acqua proveniente dall’acquedotto pubblico; non potranno essere irrigate superfici per attività sportive sia pubbliche che private: a stabilirlo l’ordinanza del sindaco paolo Foti legata all’aumento delle temperature che comporta l’incremento dei consumi idrici. Il divieto di uso dell’acqua potabile per usi impropri durerà fino al 30 settembre. L’Amministrazione di Piazza del Popolo chiede la collaborazione della popolazione ad un uso più razionale della risorsa idrica. È stato stabilito che ai trasgressori toccheranno sanzioni che vanno da un minimo di 25 euro ad un massimo di 500 euro. Intanto per il perdurare del caldo record, l’Alto Calore nella città capoluogo durante le ore notturne, va avanti con le sospensioni del servizio idrico. Sul Tricolle negli ultimi giorni l’emergenza è rientrata ma non scongiurata. La perdita di Cassano Irpino è stata riparata ma l’afa spinge ad un uso maggiore dell’acqua per cui nelle ore serali e notturne fino alle prime ore della mattinata ci saranno nuove sospensioni in modo che i serbatoi possano riempirsi. Il caldo record sta mettendo in ginocchio l’agricoltura. Le campagne arianesi sono aride, ci sono forti difficoltà per l’irrigazione dei campi e potrebbero essere a rischio le produzioni agricole. Intanto si invoca l’arrivo della pioggia.

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