“Emergenza sociale nella nostra Provincia. Lo stato di forte preoccupazione che le organizzazioni sindacali denunciano non deriva solo dalla mancanza di fondi che di fatto determinano un abbassamento dei livelli essenziali di assistenza ma anche dalla scarsa attenzione che la politica dedica alla risoluzione del problema. La preoccupazione dei sindacati deriva innanzitutto dalle seguenti questioni irrisolte e di imminente importanza:
1. Il Piano di zona di Ariano dopo innumerevoli richieste di incontro da parte
delle sigle sindacali Cgil, Cisl, Uil e Ugl, oggi riversa nuovamente nella
condizione di scadenze contrattuali per i 33 operatori dei servizi sociali. A questi lavoratori si aggiungono poi quelli delle cooperative sociali che vedranno venir meno il proprio contratto di lavoro a causa della mancanza degli appalti. Una realtà più volte denunciata dalle scriventi ma che di fatto è poco considerata dal punto di vista di perdita occupazionale e soprattutto ignorata dalla politica locale che pensa maggiormente a dividersi ruoli in Cda Consortili piuttosto che cercare soluzioni idonee a mantenere alto il livello occupazionale e dei servizi territoriali.
2. Si assiste alla medesima situazione presso il piano di zona con comune capofila Mercogliano che al 31. 12. 2012 ha visto scadere il contratto degli operatori afferenti all’ufficio di piano e che ad oggi sono disoccupati. Si aggiunge che questi operatori benché prestavano il loro servizio al Piano e molti di loro svolgevano il proprio servizio proprio il Comune all’Ufficio di Piano, erano però assunti da una cooperativa. Da questo, si capisce come, quando la politica vuole, trova soluzioni precarie pur di sfuggire a rapporti di lavoro diretti.
3. Ultimo ma non per meno importante ma solo per ordine di fatti, è poi il Consorzio A4 con comune capofila Altavilla che per effetto del riordino previsto dalla delibera di giunta Regionale n 320 del 2012 deve accorparsi con Avellino.
Di qui, nasce la preoccupazione dei lavoratori attualmente in servizio e dei sindacati dal momento che ad oggi nessuna decisione politica è stata presa e il rischio che si corre è che al 31 gennaio scadono i contratti di 5 operatori mentre a marzo i restanti e ancora le organizzazioni sindacali nonostante richieste di incontro non hanno ricevuto alcuna convocazione in merito. Anche in questo ambito si tratta di operatori che da oltre 10 anni svolgono il servizio con contratti precari anche se figure altamente specializzate e che rischiano sulla scorta delle eventuali decisioni politiche di accorpamento di rimettersi in gioco per eventuale prosecuzione del rapporto di lavoro.
La disattenzione che si dedica alla tematica, rende pertanto poco credibile il futuro di queste famiglie e dei servizi che in questa provincia si sono assottigliati sempre di più. Mancanza di fondi, certezze per il futuro dei lavoratori e servizi sociali sempre meno presenti.
Basta guardare alle proteste delle mamme dei bambini disabili a Grottaminarda, e ai vari comunicati stampa che da giorni si avvicendano sulla nostra stampa locale. Con questo documento Cgil. Cisl, Uil, Ugl rimarcano l’urgenza delle questioni sopra elencate e fanno appello al buonsenso di amministratori e politici locali al fine di accelerare i tempi e trovare assieme delle possibili soluzioni che da un lato tutelino il lavoro di professionisti e gli ridiano finalmente quella dignità che aspettano da oltre 10 anni e dall’altro garantiscano il nostro territorio con servizi sociali efficienti perché i cittadini irpini non debbano essere secondi ad altri che nel resto d’Italia ricevono la giusta e costante assistenza.”
Commenta l'articolo