"I 22 milioni di euro stanziati dalla Regione Campania per le cure abilitative-riabilitative a favore delle strutture pubbliche e private che prestano i loro servizi ai diversamente abili dell’intera Regione, sono l’oggetto della discriminazione nei confronti di chi ha bisogno di cure da usufruire a domicilio oppure nei centri socio-sanitari - dicono dalla Cgil Ufficio politiche diverse abilità -. Questi fondi sono stati suddivisi tra le varie Province campane, attribuendo a Napoli ben 17 milioni e, i residui 5 milioni, alle altre quattro Province. La discriminazione consiste nel fatto che la Provincia di Napoli assorbe da sola ben il 75% dell’importo, con un accredito pro capite di 5,50 euro per residente. Per l’Irpinia sono stati attribuiti solo 400mila euro, con un accredito pro capite di meno di 1 euro per residente. La notizia si commenta da sola, noi riteniamo che il trattamento sia iniquo e discriminatorio e può provocare l’ingiusta limitazione delle cure riabilitative data l’esiguità della cifra stanziata. La crisi impone purtroppo i tagli, ma certo non giustifica decisioni di questo tipo che penalizzano i diversamente abili che non risiedono nella Provincia di Napoli", conclude la nota
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