Fuori da Confindustria le imprese in odore di mafia. E’ questo l’obiettivo principale del protocollo sulla legalità sottoscritto ad Avellino.
A mettere nero su bianco l’impegno, il prefetto di Avellino Umberto Guidato, il presidente di Confindustria in Irpinia Sabino Basso, il sottosegretario agli interni Carlo De Stefano, il vicepresidente nazionale di Confindustria Antonello Montante.
La cerimonia si è aperta con il ricordo di Antonio Manganelli, capo della polizia recentemente scomparso. Ed è proprio a lui che si deve l’individuazione di questo strumento per combattere la voglia dei clan di mettere le mani sugli appalti. L’esperienza è nata in Sicilia dove ha prodotto ottimi risultato. Adesso viene trasferita in tutta Italia e quindi anche in Irpinia. Oltre a mettere alla porta le imprese che risultano colluse con la malavita organizzata, nel protocollo Confindustria si impegna a costituirsi parte civile in eventuali processi. Inoltre verrà stilata un withe list delle aziende pulite. Riconoscimento che viene dato dopo una rigida procedura burocratica e di analisi delle attività del soggetto interessato.
L’importanza della legalità è stata sottolineata in tutti gli interventi come fattore fondamentale per produrre una crescita e uno sviluppo sano.
Con il protocollo viene stretta anche una forte sinergia tra l’associazione dei datori di lavoro e le forze dell’ordine, che collaboreranno per individuare le imprese che sono a rischio-
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