In un'intervita rilasciata a "Il Fatto Quotidiano", Gigi D'Alessio ha fatto riferimento all'ex stabilimento di Valle ufita e al suo sogno di portare la produzione della Lambretta in Irpinia. Nel 2012, l'imprenditore Giovanni Cottone padrino del figlio di D'Alessio ed ex marito di Valeria Marini, mostrò interesse per la fabbrica di Flumeri. Quella trattativa, poi fallita, sarebbe stata progettata anche dal cantautore napoletano in partnership con Cottone.
"Volevo dare lavoro ai disoccupati della Campania, riportare da Taiwan la produzione degli scooter Lambretta - ha dichiarato D'Alessio al "Fatto quotidiano"-. Si stimavano tremila nuovi posti di lavoro. Dico solo che avevamo comprato gli stampi di fabbrica e eravamo in trattativa con la Fiat per acquisire i capannoni dell’Irisbus di Avellino. Il mio obiettivo era assumere le migliaia di lavoratori licenziati. Ci avrei fatto una grande figura con quelle famiglie, già c’era un contratto di due anni di me come testimonial dei ciclomotori". L'affare Irisbus però non si concluse. Questo il motivo secondo D'Alessio: "Cottone mi aveva nascosto alcuni ostacoli del business. Non mi aveva riferito che il marchio Lambretta, di proprietà di un’azienda indiana, era già stato venduto agli olandesi e che lui era in causa con questi ultimi. Ma era convinto di vincerla. È intervenuta una sentenza del tribunale di Milano a spegnere il mio sogno".
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