Ricchezza e consumi, affari e lavoro, ambiente e servizi, demografia e salute, giustizia e sicurezza, cultura e tempo libero. Peggiora la qualità della vita ad Avellino. Da 76 a 83: il capoluogo irpino perde 7 posizioni secondo il rapporto sulla Qualità della Vita in Italia, realizzato da Italia Oggi con l'Università La Sapienza di Roma, in collaborazione con Cattolica Assicurazioni. La Campania resta nei bassifondi della classifica: Benevento, 82esima (su 107) rispetto al 79esimo posto dello scorso anno. Caserta è al 92esimo, Salerno all'86esimo mentre agli ultimi due posti della classifica regionale si piazzano Caserta (92) e Napoli (104) risalendo, entrambe, di due posizioni in classifica nazionale. Si piazzano nei primi tre gradini Trento, Bolzano e Bologna. Sono dunque queste le città in cui si vive meglio. Parma, capolista dello scorso anno, scivola giù fino al settimo posto. Al Sud quindi si vive peggio rispetto a tutte le altre aree d’Italia. Agli ultimi quattro posti, oltre a Crotone e Napoli, ci sono Siracusa e Caltanissetta. Le province del Nord-Est hanno una media punteggio nella classifica della Qualità della vita più alta rispetto alla media nazionale. E c’è anche la classifica annuale di Legambiente e Ambiente Italia sulle performance green dei capoluoghi. Avellino recupera 5 posizioni ma si posiziona 88esima per pm10. E’ al secondo posto della classifica delle città con l’aria più inquinata del Mezzogiorno, dopo Catania. Il capoluogo, inoltre, è al 90esimo posto per piste ciclabili e al 95esimo per isole pedonali. Dati poco incoraggianti anche per quel che riguarda il verde urbano: Avellino si ferma all’85esimo posto, al 61esimo per offerta di trasporto pubblico, ovvero per chilometri percorsi annualmente dal complesso delle vetture di TPL divisi per abitanti. Regge la raccolta differenziata, ferma al 67,6%, ovvero sugli stessi livelli dell’analisi precedente. 4° posto invece sul piano nazionale per rifiuti prodotti. Quattordicesima posizione per efficienza nella depurazione