Un incendio di grosse proporzioni si e' sviluppato la notte scorsa all'interno dell'impianto di trasferenza dei rifiuti a Flumeri. Le fiamme hanno distrutto tre autocompattatori della societa' Irpiniambiente, un gruppo elettronico e un impianto di testamento. I danni secondo le prime stime ammonterebbero a circa 200mila euro. Per spegnere il rogo i vigili del fuoco hanno lavorato per diverse ore, mentre i carabinieri del comando provinciale di Avellino hanno avviato le indagini. E' stata gia' rilevata una grossa apertura nella rete di recinzione dell'impianto, non distante dal punto in cui si e' sviluppato l'incendio. L'area di trasferenza e' gestita dal societa' provinciale dei rifiuti Irpiniambiente che sta predisponendo un piano per non creare ripercussioni sul servizio.
Sulla vicenda interviene Michele Caso della Uil: ‘’Il grave atto criminale effettuato nei confronti della società provinciale Irpiniambiente, con l’incendio di ben cinque mezzi del cantiere di Flumeri, rappresenta un attacco di estrema gravità che colpisce direttamente una azienda strategica nel ciclo dei rifiuti, che condanniamo fermamente. Le discussioni prima, le polemiche poi, che da sempre coinvolgono Irpiniambiente, hanno contribuito a creare un clima di ostilità nei confronti della società, che in queste condizioni corrono il rischio di essere strumentalizzate. Troppi sono gli interessi finanziari che si muovono in questo settore, gli appetiti sono in forte aumento, sicuramente Irpiniambiente rappresenta un modello gestionale da molti avversato fortemente. Bruciare i mezzi in questo periodo, significa aumentare notevolmente le difficoltà della società, impegnata ad effettuare la raccolta in pieno periodo estivo e dove c’è un aumento considerevole dei rifiuti a causa dell’incremento della presenza di turisti. Questo è un attacco anche ai lavoratori che sono parte integrante della società e del territorio, costretti a lavorare in un clima ostile ed insicuro, impegnati a fronteggiare anche questo momento di grande difficoltà e a difendere le regole democratiche e del civile confronto, sapendo che non si faranno condizionare da questi atti intimidatori’’.
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