Dal rapporto di UNIONCAMERE 2015 presentato a Roma in occasione della tredicesima giornata dell’economia, emerge una perdita in Irpinia di 1550 imprese e un calo, negli ultimi dodici mesi, di redditi e consumi con giovani che vanno via perché senza lavoro. In provincia di Avellino, gli occupati nel 2014 sono calati di circa l’8% rispetto al 2008, con un tasso di disoccupazione schizzato per effetto della crisi a circa il 16,8%. Le imprese chiuse rispetto agli anni precedenti, sono aumentate nell’ultimo biennio, ma l’emorragia sembra si sia arrestata. Quello che preoccupa è la flessione delle imprese giovanili: ad Avellino e provincia per esempio, se ne contano 5.600, con una mancanza di volontà di quest’ultimi ad investire sul territorio irpino e questo certamente contribuisce ad aumentare il tasso di disoccupazione giovanile che ha già raggiunto un valore record pari al 51,8%. Ma Unioncamere e il Ministero del lavoro, evidenziano che i calcoli sulla disoccupazione nei primi mesi di quest’anno segnano ancora rosso e questa statistica non incoraggia affatto. Avellino, nella graduatoria nazionale è terzultima. Ciò che invece sembra andare in controtendenza, sono le imprese femminili che da un punto di vista statistico rappresentano il vero fiore all’occhiello dell’economia irpinia. Il 31% delle imprese è guidato da donne, mentre le aziende artigiane femminili sono circa il 19%, segno evidente di come si vanno radicando le donne nel tessuto socio-economico.
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