E tra le strutture provinciali passate ai raggi x, c’è anche la struttura dell’Alta Irpinia. Il decreto regionale 29 del 2012 lo riabilita a sede ospedaliera ristabilendo il pronto soccorso, due posti di rianimazione, venti posti di medicina, 20 posti di chirurgia, 20 posti di riabilitazione, servizi di ortopedia integrato con chirurgia, ma a tutto oggi nulla è stato attivato. Si è provveduto invece a dismettere buona parte di quanto previsto dal precedente decreto regionale numero 49 sopprimendo in tempi record Ginecologia, Ortopedia e Chirurgia d’urgenza. Le attività ambulatoriali sono state dimezzate perché alcune specialità soppresse. Le liste di attesa arrivano a superare i due mesi per semplici visite senza alcun supporto strumentale per cui per tutte le ulteriori indagini diagnostiche il cittadino si reca ad Ariano o al Moscati. È stato di recente inaugurata l’elisuperficie a Sant’Angelo senza che ci sia uno Psaut adeguato che intervenga per la prima stabilizzazione del paziente per cui è un servizio inutilizzato: nessun utente si reca a Sant’Angelo sapendo che il trasporto d’urgenza non è supportato da nessun intervento primario sul paziente affetto da ictus o episodi d’infarto. Gli Stati Provinciali della Sanità fanno sapere anche che presso la sede distaccata di Morra è stata chiusa la Sir, al momento trasferita a Bisaccia, il centro diurno e la casa famiglia. Mentre la ex sede ospedaliera di Bisaccia si è trasformata in un ospizio.
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