“La vicenda dello stabilimento Irisbus di Valle Ufita e dei suoi dipendenti è ormai già da diversi mesi impantanata in una sorta di palude, nella quale muoversi facendo mosse disarticolate servirebbe solo a sprofondare ulteriormente” – Così scrivono le RSU in un comunicato stampa a seguito del consiglio di fabbrica tenutosi ieri –. “In attesa di un piano trasporti nazionale, in attesa si manifesti l’interesse di possibili nuovi imprenditori, in attesa che il ministero dello Sviluppo faccia le sue esplorazioni ed il Ministero del Lavoro “salvi” una parte dei dipendenti, ed in attesa che si realizzino le ipotesi più fantasiose e disparate, lo Stabilimento di Valle Ufita con tutti i suoi lavoratori rischiano di non arrivarci all’appuntamento, come soggetti beneficiari, se e quando una di queste possibilità dovesse concretizzarsi. Si è fatta chiara l’idea – si legge ancora nella nota - che fra tutte le ipotesi susseguite nell’ultimo anno, oggi l’unica rimasta, e tra le più logiche, è l’inserimento della Irisbus, come la BredaMenarinibus, nella partecipazione alla Finmeccanica. Questo accorpamento di aziende aventi attività e caratteristiche comuni è reso ancora più credibile dalle potenzialità industriali delle due parti, e sarebbe di facile realizzazione se si riuscisse per una volta a mettere da parte ingerenze ed interessi privati, e se venisse ben sponsorizzato dalla volontà e dalla partecipazione dello Stato e di tutte le forze politiche. Tutto ciò – concludono le Rsu - servirebbe a ridare speranza ai lavoratori ed al territorio, a colmare un vuoto lasciato dalla Fiat nonché ad intercettare eventuali commesse pubbliche finanziate da un piano trasporti ormai non più rinviabile per le condizioni fuorilegge degli autobus in circolazione. Si conferma inoltre la partecipazione della RSU e degli iscritti sindacali della Irisbus alla manifestazione unitaria “La Campania e la crisi produttiva” che si terrà il 2 luglio a Napoli”.
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