Bocciato l’emendamento al decreto, le tute blu attaccano duramente la classe politica: “Dopo le tante promesse di politici, parlamentari ed istituzioni locali e nazionali, siamo giunti al capo-linea per quanto riguarda la vertenza Irisbus. Nelle commissioni esaminatrici del cosiddetto “decreto crescita” solo uno è stato l’emendamento presentato pro Irisbus, per giunta anche bocciato! Gli Onorevoli presenti nelle commissioni VI e X, che dovevano intercedere non hanno proferito parola. Qualcuno, per spargere un pò di fumo negli occhi, ha riproposto, dopo un anno, anche in commissione, una semplice ed inutile interpellanza al Ministro. È stata sprecata un’altra occasione! Gli Onorevoli, sapevano bene che sul decreto crescita incombeva la forte possibilità di imporre la fiducia, per cui nelle aule parlamentari nulla più sarebbe stato possibile inserire per salvare la fabbrica di Flumeri. Sappiamo, però, che il “decreto crescita”arriverà alla Camera il 23 luglio 2012 e noi ci faremo trovare lì, in segno di protesta contro chi ci ha mentito. Saremo a Roma per togliere la nostra fiducia al Governo dei banchieri e dello spread . la crescita si ottiene salvando le produzioni made in Italy, salvaguardando le attività manifatturiere e l’industria, incrementando il lavoro”. Questa parte della nota di Resistenza operaia che poi diventa critica anche nei confronti del sindacato: “Siamo stanchi dell’ assenza di indicazioni chiare e strategie decise, stanchi delle richieste a ribasso di CGIL – CISL – UIL - UGL nazionale. Chiedono di alzare il tiro e ottenere un monotematico sulla Irisbus a Palazzo Chigi, senza deviazioni in sedi limitrofe. Non c’è tempo per aspettare né per svendere”. Intanto, sembra che il Governatore Caldoro si sia reso disponibile per incontrare una delegazione Irisbus per la prossima settimana.
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