Dal gruppo Resistenza Operaia Irisbus riceviamo e pubblichiamo:
"La fabbrica Irisbus di Flumeri e’ chiusa dal gennaio 2012. Gli operai da quella data sono in cassa integrazione. La situazione di crisi ha coinvolto centinaia di famiglie di lavoratori. Dalla data di chiusura dello stabilimento e’ aperta una vertenza presso il Ministero dello Sviluppo Economico. Sono molti mesi trascorsi. Ad oggi non sono state individuate soluzioni. L’impianto produttivo di Flumeri, il know how delle maestranze - importanti asset del territorio irpino - sono a rischio di azzeramento. Non c’e’ stato alcuno sforzo di entrare nel merito di questa vertenza,di verificare tutte le opportunita’ di riconversione dell’impianto industriale, pur mantenendone la vocazione produttiva per cui e’ nato. Le centinaia di vertenze che in questo momento il ministero sta gestendo non hanno consentito di verificare e valorizzare le specificità di ciascuna vertenza, le prospettive possibili su cui lavorare. Gli operai Irisbus di Resistenza Operaia propongono di analizzare la filiera produttiva autobus. In particolare di valutare la possibilità di utilizzare l’impianto industriale per ripristinare autobus obsoleti, con emissione non rispettose delle normative italiane ed europee. La società Pininfarina spa,ad esempio, con il supporto di regione Piemonte e dell’azienda di trasporti del comune di Torino, ha messo a punto una soluzione per riattare vecchi autobus utilizzando, fra l’altro, motorizzazione ibrida basata su tecnologia Magneti Marelli. Tralasciamo di commentare tutti i vantaggi che questa soluzione comporterebbe per la tutela dell’ambiente nelle grandi aree urbane e la possibilità di ridurre significativamente i costi di acquisto di veicoli nuovi da parte delle società di trasporto pubblico. La scorsa settimana abbiamo illustrato i contenuti della nostra proposta al vice presidente Giuseppe De Mita, ai consiglieri Nappi, Zecchino e D’Amelio. Abbiamo riscontrato da parte di tutti interesse e volontà di verificare questa opportunità. Chiediamo al Presidente della Regione Campania, nel suo ruolo di massimo esponente istituzionale del nostro territorio, di occuparsi della vertenza Irisbus. Suggeriamo che: si inviti Pininfarina a presentare la sua tecnologia a rappresentanti degli operai, della regione e di universita’ del territorio; si costituisca un gruppo di lavoro tecnico, con la partecipazione anche di nostri rappresentanti, che in modo gratuito possa configurare un piano di business (non di dettaglio) che tenga conto, in termini generali, delle caratteristiche dello stabilimento, della domanda di mercato potenziale, di un possibile profilo economico-finanziario dell’iniziativa. Il documento dovrà consentire una valutazione generale a tutti quelli che sono coinvolti nella vertenza; si attivi presso la Regione una iniziativa di promozione di questo progetto presso imprenditori,associazioni di categoria e altri enti territoriali interessati al progetto d’impresa; si interagisca con il Ministero dello Sviluppo Economico affinchè non ci siano sovrapposizioni e conflitti fra l’azione di promozione e sintesi della regione ed il Ministero stesso; si richieda al ministero che Fiat s’impegni a cedere lo stabilimento ad imprenditori affidabili - interessati ad un progetto di valorizzazione degli impianti - ad un prezzo simbolico. Esattamente quello che Fiat ha gia’ fatto per lo stabilimento di Termini Imerese e che, inizialmente ,aveva proposto anche per l’impianto di Flumeri. Riteniamo che questa proposta contenga richieste ragionevoli per una concreta iniziativa che consenta alla regione di dare un contributo,senza oneri, per la soluzione della vertenza Irisbus. Una soluzione che non è “un punto di arrivo” dell’assetto produttivo ma un “un punto di partenza”, utile però, per riaprire la fabbrica, mantenere l’impianto industriale nella filiera automotive e valorizzare tutte le conoscenze nell’ambito dello stabilimento e nell’indotto presente in Irpinia. Chiediamo che venga convocato questo incontro prima possibile per consentire al nostro territorio di avanzare proposte di soluzione per la vertenza Irisbus al nuovo governo che sarà insediato dopo le prossime elezioni politiche, evitando cosi’ soluzioni pasticciate utili a procurare vantaggi ad affaristi e speculatori."
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