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Irisbus, vertice al Mise: apertura su esodati e cassa integrazione. Ma sul futuro nessuna risposta

Irisbus, vertice al Mise

L’incontro è terminato alle 19 e nulla di nuovo è emerso dal tavolo ministeriale. Chi attendeva di conoscere il nome di eventuali imprenditori interessati ad investire in Valle Ufita, è rimasto fortemente deluso. Fiat e Governo hanno ammesso che vi è una trattativa in corso, ma hanno replicato che non sono tenuti a dare spiegazioni in merito. Massimo riserbo per l’ennesima volta, anche se si conferma che una commissione ministeriale è all’opera per la valutazione delle offerte. Di certo, c’è solo la cassa integrazione per il secondo anno a partire da gennaio del 2013 fino al 31 dicembre dello stesso anno. Sugli esodati, invece, questo è l’impegno: 86 lavoratori Irisbus rientreranno nelle vecchie regole pensionistiche entro il 31 dicembre 2012, e 160 entro il 2013. Il piano trasporti, invece, non è stato argomento di dibattito. Tra l’altro, mentre tutte le sigle sindacali hanno espresso la validità di questa soluzione, la Uil con Eros Panicali ha preso le distanze. Per finire, un gruppo di lavoratori identificati in Resistenza Operaia ha presentato un documento di proposta protocollato e messo agli atti del vertice: “Da parte di questo stesso Ministero e del Governo - è scritto - si rende necessario varare il finanziamento del Piano Trasporti finalizzato al rinnovo del Parco Autobus vecchio e pericoloso per il 75%. Questo tipo di programmazione sarebbe necessaria per aprire il mercato di quello stabilimento rendendolo così appetibile ad altri imprenditori o allo Stato stesso che potrebbe appellarsi all’articolo 43 della Costituzione Italiana e rilevare lo stabilimento”. L’articolo 43 recita che “a fini di utilità generale la legge può riservare originariamente o trasferire, mediante espropriazione e salvo indennizzo, allo Stato, ad enti pubblici o a comunità di lavoratori o di utenti determinate imprese o categorie di imprese, che si riferiscano a servizi pubblici essenziali o a fonti di energia o a situazioni di monopolio ed abbiano carattere di preminente interesse generale”. Insomma, non solo contestazione ma una proposta per uscire dalla vertenza. “È in programma un prossimo incontro, sempre presso il Mise, - ha commentato il segretario della Cisl irpina Mario Melchionna - dove si entrerà nel merito della trattativa per una risoluzione concreta e definitiva. Siamo fiduciosi che qualcosa potrà cambiare e l’incontro di oggi rappresenta un primo e importante passo per il raggiungimento dell’unico e fondamentale obiettivo comune:salvare l’azienda e tutti i livelli occupazionali”.

 

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