La popolazione adulta di Borgo Ferrovia non sarà sottoposta a screening sanitario perchè l’ex isochimica non fa parte dell’elenco dei siti di interesse nazionale da bonificare. Le conseguenze sono due: da un lato niente fondi per la bonifica; dall’altro non ci sono le condizioni per procedere ad un monitoraggio sanitario su chi vive nel quartiere della fabbrica dei veleni. La doccia fredda è arrivata dall’Asl in risposta ad una sollecitazione della prefettura. Notizia accolta con disappunto dal comitato delle mamme di Borgo Ferrovia, che dopo il testing condotto sui figli, speravano che anche gli adulti fossero sottoposti a visita. Anche la comunità scientifica aveva sostenuto la necessità di procedere in questa direzione. Lo aveva fatto, ad esempio, Carmelo Padula, direttore del dipartimento di prevenzione dell’Asl, e l’aveva sostenuto anche l’oncologo di fama internazionale Antonio Giordano, di recente giunto ad Avellino proprio una conferenza sull’amianto. La richiesta si era fatta ancora più pressante alla luce dei dati Arpac sull’inquinamento di Borgo Ferrovia. Dati che accertano l’areodispersione di fibre nocive oltre i livelli di guardia. Insomma, la lotta di lavoratori e cittadini prende una brutta piega: niente prepensionamento per gli ex operai, niente bonifiche, niente visite sui cittadini adulti. E così si prepara la mobilitazione. Il prossimo 28 aprile, in occasione della giornata mondiale delle vittime dell’amianto, i sindacati stanno lavorando per organizzare una manifestazione nazionale in città. Mentre per il giorno 26 ci sarà un’assemblea dei lavoratori per ribadire con forza la richiesta del prepensionamento.
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