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L'Ato stoppa i comuni: nessun altro sub ambito è possibile


Il Consiglio d’ambito dell’Ato rifiuti di Avellino – in attuazione della legge regionale - ha deliberato una gestione unitaria e pubblica del ciclo integrato attraverso l’individuazione di Irpiniambiente – dopo la sua acquisizione da parte dei comuni - come futuro soggetto gestore. Non è in alcun modo prevista o attuabile – eccezion fatta per la città capoluogo – una gestione frammentaria attraverso la suddivisione in Sad (sub ambiti distrettuali). Ogni iniziativa in tal senso è da considerarsi tardiva ed inattuabile. 
Non solo, infatti, l’eventuale articolazione sub – territoriale deve essere improntata a criteri di ottimizzazione del ciclo o dei suoi segmenti funzionali, in conformità a criteri e parametri indicati nel Piano regionale di gestione dei rifiuti ma, soprattutto, l’eventuale delimitazione dei Sad è definita, per ciascun Ato, dai rispettivi Consigli d’Ambito nella fase preliminare del Piano d’Ambito che, per questo Ente, è avvenuta con Delibera n. 18 del 17 dicembre 2019. 
A luglio scorso, inoltre, si è conclusa la fase di consultazione pubblica: l’Ato sta esaminando le osservazioni ricevute, tra le quali non ne è stata presentata nessuna riguardante la possibile costituzione di un Sub ambito distrettuale. 
Il Piano d’Ambito è nella fase conclusiva dell’iter di approvazione: prevede che la gestione sia organizzata – in attuazione di quanto previsto dall’articolo 2000, comma 1 del Decreto legislativo 152/2006 - su base d’ambito ottimale, superando la frammentazione delle gestioni.
Inoltre, la costituzione di eventuali Sub ambiti distrettuali non avrebbe in alcun modo contribuito al miglioramento del modello di gestione e dell’organizzazione dell’Ente. Avrebbe, anzi, rappresentato una regressione dal punto di vista normativo.

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