Non siamo ancora all’emergenza drammatica degli anni scorsi, ma il rischio che la situazione possa degenerare è concreto. Le strade dell’Irpinia tornano a riempirsi di rifiuti, in particolare le strade di quei comuni che sono debitori nei confronti di Irpiniambiente, la società che gestisce il ciclo della spazzatura per conto della Provincia. Tra i comuni morosi c’è innanzitutto la città capoluogo, ma anche altri centri come Bonito, Grottaminarda, Mercogliano, Solofra.
Per il momento Irpiniambiente garantisce solo la raccolta nei pressi di luoghi definiti sensibili come carceri, scuole, ospedali. Ma per tornare ala normalità c’è bisogno che i comuni paghino. La società sta pensando addirittura di mettere in ferie forzate i lavoratori. Proposta che il sindacato respinge. Sul punto molto probabilmente si terrà un vertice lunedì. Sempre i sindacati hanno fatto appello al prefetto Umberto Guidato chiedendo un intervento immediato per garantire almeno il recupero di una parte dei crediti ed assicurare il pagamento dei 600 dipendenti. Al prefetto si chiede inoltre di convocare un incontro con l’assessore regionale all’ambiente Romano. Sull’intero ciclo dei rifiuti pesa il futuro del settore. A partire da luglio, infatti, le competenze torneranno ai comuni. Quanto accade oggi potrebbe essere solo la prima puntata di un caos gestionale che rischia di durare mesi. La contrarietà di Irpiniambiente al trasferimento dei poteri, infatti, è nota. Si ritiene che gli enti locali non siano nelle condizioni di occuparsi del problema. Una situazione di impasse tecnico-burocratica che rischia di protrarsi per mesi. Giusto il tempo per precipitare in una emergenza, questa sì, che sarebbe drammatica.
Commenta l'articolo