"Utilizzo poco ordinato del salone, superficialità nella pulizia e, in generale, un atteggiamento poco corretto e dignitoso come richiederebbe un locale, di per sé degno di rispetto per la sua sacralità".

Con queste parole, contenute in una missiva, Don Modestino Limone mette alla porta i migranti dalla Chiesa San Nicola di Bari di Torelli di Mercogliano. Da tempo ormai, grazie al lavoro dell'associazione Comunità Accogliente, i richiedenti asilo della zona frequentano una sala della parrocchia dove quotidianamente si riuniscono per partecipare a laboratori, lezioni di italiano, ricevere assistenza sulle pratiche per il permesso di soggiorno. Un servizio totalmente gratuito, gestito attraverso dei volontari.  

Ma la posizione della Chiesta appare irremovibile. Nel corso di un'assemblea, un delegato della parrocchia, Antonio Pellecchia, membro del consiglio degli affari economici, è stato categorico: ''Abbiamo sospeso le attività parrocchiali per consentirvi di stare qui. Ci avevate chiesto la disponibilità di tre mesi, siete qui da oltre un anno. E' arrivato il momento che lasciate. Avete un mese di tempo''.

Da qui l'appello dell'associazione a chiunque abbia un locale da mettere a disposizione per continuare le attività. Comunità Accogliente si è già rivolta all'Abate di Montevergine, padre Riccardo Guariglia, che però al momento non ha spazi disponibili, ed al Vescovo Arturo Aiello che ha espresso la volontà di aprire le porte della parrocchia di Borgo Ferrovia. Durissimo l'attacco della consigliera di minoranza Maddalena Poerio contro il sindaco di Mercogliano Carullo: ''Sono tre anni che chiediamo un locale, abbiamo assistito ad inaugurazioni di ogni tipo, non ultimo il centro servizi per il volontariato, ma per noi non c'è mai spazio''.

Clicca qui per l'intervista a Letizia Monaco, responsabile ''Comunità Accogliente''