Tra gli strumenti principali attraverso i quali le criminalità organizzata si infiltra nelle istituzioni, c'è la corruzione. Il fenomeno, come è noto, è molto diffuso, in particolare nelle amministrazioni della nostra regione. Del tema si è discusso ad Avellino in un inconotro organizzato dal Rotary alla presenza di insigni giuristi e autorevoli relatori come Tullio Morello, giudice del tribunale di Napoli, e il professore Alberto De Chiara, associato di diritto amministrativo presso la Seconda Università di Napoli.
Se la precondizione per combattere la corruzione è l'onesta degli amministratori pubblici, ciò non basta. Occorrono strumenti normativi che ne impediscano la diffusione. De Chiara si sofferma innazitutto sull'importanza della Legge Severino e la creazione dell'Autorità Nazionale anti corruzione.
Per il giudice Morello, oltre agli strumenti normativi, che pure ci sono, c'è bisogno di un cambio di mentalità anche da parte dei cittadini che spesso strizzano l'occhio alla corruzione
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