NAPOLI – Le parole sono importanti. Lo sanno i politici, lo sanno gli imprenditori, lo sanno i professori e lo sanno i giornalisti, categoria che più di tutte ha l’onere e l’onore di formare l’opinione pubblica, anche su temi tecnici e poco popolari. Nasce da questa considerazione l’importanza della formazione continua per gli operatori dell’informazione: grazie all’impegno dell’Ordine dei Giornalisti della Campania, del presidente Lucarelli, della segreteria e di tutte le associazioni, istituzioni ed organizzazioni che mettono a disposizione le proprie competenze ed il proprio tempo, nella nostra regione, da Napoli ad Avellino, si ha l’imbarazzo della scelta tra decine di interessanti eventi gratuiti. Uno di questi, dal titolo ‘Le parole della psichiatria nella cronaca giornalistica’, si è tenuto ieri nella sala convegni dell’hotel Palazzo Alabardieri ed ha avuto relatori di fama internazionale come i professori Mario Maj, direttore del dipartimento di psichiatria della SUN e già presidente della Società Mondiale di Psichiatria, Silvana Galderisi, direttore della scuola di specializzazione in psichiatria della SUN e prossimo direttore della Società Europea di Psichiatria, e Andrea Fiorillo. Il termine ‘malattia mentale’ viene spesso utilizzato nei titoli dei giornali, negli articoli, nelle trasmissioni televisive, senza cognizione di causa ed in maniera superficiale, per raccontare un comportamento o un’azione compiuti in maniera violenta: si pensi a costruzioni tipo ‘in preda alla follia’, ‘comportamento bipolare’, andamento ‘schizofrenico', o anche a tutte le volte che viene utilizzato, impropriamente, il termine raptus.
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