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Ledezma scrive dal carcere: ''Esperienza terribile, grazie per il sostegno''

Il sindaco metropolitano Antonio Ledezma, molto conosciuto in Irpinia, ha inviato un messaggio ai venezuelani, attraverso una lettera scritta dal carcere militare Ramo Verde, dove è detenuto.

Di seguito la lettera di Ledezma.
''Oggi mi sento più che mai fermo e pronto a persistere in questa lotta per la libertà, minacciata da un regime che mira a condannare il Venezuela a subire il destino di arretratezza perpetua.
Considero un onore essere che il mio corpo sia incarcerato in questa cella, ma il mio spirito combattivo è ancora libero, che non si perde nel dilemma di decidere tra la scelta facile o quella più dura, perché la mia coscienza mi dice che sto seguendo la giusta direzione. Il carcere è una esperienza trasferibile, perché quando si trova la volontà di seguire una causa giusta e nobile in ogni istante, le forze si rinnovano per sollevare la testa e continuare in quegli ideali.
Sto condividendo con Leopoldo e Daniel, una prigionia ingiusta per ordine di un regime disperato che sta rimanendo senza un popolo al seguito e che cerca di mantenere il potere a scapito della crescente deterioramento del nostro paese, ed il cui popolo non è immune dalle crisi di sviluppo economico, sociale, di ordine politico e soprattutto, di acuta crisi morale che ci sfida a prepararci a combattere.
Sono mentalmente e spiritualmente pronto a sostenere le violenze e le difficoltà che implicano il fatto di essere imprigionato ingiustamente, si tratta di una situazione in cui in i leader dobbiamo offrire al popolo che dobbiamo dirigere attraverso l'assunzione di responsabilità.
So che questo è molto doloroso per la famiglia e gli amici che provano affetto per noi. Ma questo non è il momento di vacillare o di fare calcoli su "quello che potrebbe accaderci o su quale potremmo perdere," è più importante preoccuparci di prevenire che l'anarchia e il dispotismo eliminino il civilismo repubblicano che evocano il gennaio 1958.
Perdere il Venezuela è l'unica paura che sento e questa stessa paura paradossalmente nutre il mio coraggio di non rinunciare all'idea di sognare la mia Venezuela come la sognano i giovani che stanno lottando per restituirci il paese che meritiamo.
Ringrazio tutte le manifestazioni di sostegno morale ricevuto dai miei colleghi e cittadini venezuelani e di tutte le parti del mondo, e a voi chiedo di non abbandonarci in queste circostanze terribili''.

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