L’Asl pagherà la cura salvavita. Un paziente sannita si era appellato alla giustizia non avendo più la possibilità economica di acquistare un farmaco antitumorale da assumere al termine di tutte le sedute di chemioterapia. Un farmaco però che è sufficiente per un solo mese di cura a un costo di circa 6000 euro a confezione. Una di queste sarà comprata dall’azienda sanitaria locale così come deciso dal Tribunale di Benevento che ha riconosciuto fondato il ricorso (ex art. 700 c.p.c.) presentato dall’avvocato Paola Porcelli proprio per ottenere la somministrazione gratuita del farmaco salvavita ospedaliero inserito in fascia C, e quindi come detto, non coperto dal servizio sanitario nazionale.
La decisione del giudice Marina Campidoglio è ritenuta di fondamentale importanza per la tutela del diritto alla salute soprattutto con riferimento ai pazienti oncologici che spesso si vedono opposta la somministrazione gratuita di farmaci per il loro inserimento in fasce diverse da quelle gratuite e con costi a carico degli assistiti. Un precedente specifico si segnala sempre in Campania, quando nel mese di agosto di questo anno il Tribunale di Salerno – sempre sezione lavoro – si è espresso in modo analogo.
Nel caso di Benevento, la magistratura sannita ha dimostrato particolare sensibilità anche nella scelta del rito pronunciando un provvedimento di urgenza per gli effetti dell'articolo 32 della costituzione repubblicana.
Si apre un nuovo e positivo capitolo a tutela del diritto alla salute e in favore di chi spesse volte si scontra con la burocrazia ma anche con interessi. La prima udienza, che servirà ad entrare nel merito, è stata fissata per il prossimo 14 novembre.
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