660 profughi, 28 centri di accoglienza temporanea per 15 comuni dell’avellinese. Numeri in continuo aggiornamento a causa dell’intensificarsi degli sbarchi nel Mediterraneo, immigrati che appena giungono in Irpinia vengono accolti anche dalla rete sanitaria dell’Asl Avellino. In prima istanza si effettua “la sorveglianza sindromica”, quindi screening medici per la diffusione di malattie infettive e contagiose e della tubercolosi, per poi garantire l’assistenza sanitaria di base e quella ospedaliera. Il commissario straordinario Ferrante riferisce infatti i dettagli della macchina organizzativa messa a punto dall’Asl per la gestione sanitaria del fenomeno “immigrazione”. A seguito dei continui arrivi, gli operatori sanitari dell’Asl irpina, in stretta collaborazione con la Prefettura, stanno portando avanti le valutazioni igienico sanitarie dei Centri di Prima accoglienza per immigrati, anche prima della loro attivazione. Per rendere dignitoso il soggiorno dei profughi, il team aziendale del Dipartimento di Prevenzione diretto da Carmelo Padula si sta occupando, ogni mese, del controllo delle condizioni igieniche dei centri e della salubrità dei luoghi. L’Asl Avellino, inoltre, garantisce ai migranti, con o senza permesso di soggiorno, l’assistenza sanitaria di base per le prestazioni essenziali e urgenti attribuendo loro il codice STP, assistenza che viene garantita dai Distretti Territoriali con il contributo dei Medici di Medicina Generale. Mentre i nosocomi provinciali forniscono l’assistenza ospedaliera. Una gestione definita nei minimi dettagli dal numero uno del palazzo di via degli Imbimbo che costantemente dialoga anche con gli uffici regionali competenti e le altre aziende sanitarie locali campane.
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