Non intende retrocedere di un passo la Regione Campania, sulla decisione adottata con decreto 156 varato dalla struttura commissariale, di limitare la fuga dei pazienti che preferiscono altre strutture sanitarie. A difendere il decreto il consigliere Raffaele Calabrò, per il quale ogni anno si perdono 400 milioni di euro a causa della fuga dei pazienti. Il TAR ha stabilito che ad ogni cittadino va garantita la libertà di curarsi ovunque. La risposta del governatore della Campania Stefano Caldoro, non si è fatta attendere sottolineando che la fuga dei cittadini in altre regioni d’Italia non solo comporta un problema di natura finanziario per il comparto della sanità, ma incide negativamente sulla professionalità eccellente che le strutture campane offrono. Inoltre alcune strutture sanitarie hanno posto dei veti per i pazienti provenienti da fuori regione sempre per una questione di natura economica. Insomma per Stefano Caldoro è stata applicata una legge nazionale che non può essere contestata ed è per questo che Palazzo santa Lucia ha presentato ricorso. Il tema della mobilità sanitaria è molto complesso e delicato e necessita di una profonda riorganizzazione attraverso delle norme ad hoc. Innanzitutto bisogna rivedere i criteri di riparto del fondo sanitario che da anni penalizzano la sanità campana e dell’intero comparto che riguarda anche il personale che continuamente subisce dei tagli senza garantire servizi. Tutto questo porta alla fuga dei pazienti altrove. Intanto arriveranno 280 milioni di euro per coprire in parte gli squilibri della sanità nelle Regioni.
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