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Nomadismo digitale: un'opportunità per le aree meno centrali?

L'evoluzione tecnologica e le vicissitudini che hanno interessato l'intero pianeta negli ultimi tre anni hanno favorito la diffusione di nuove modalità lavorative, che prevedono l'uso di internet e la possibilità di operare a distanza, senza vincoli con un luogo specifico. Ampiamente utilizzato in questo periodo è stato lo smart working, che ha permesso a dipendenti di aziende pubbliche e private di continuare a gestire le normali attività anche da casa, almeno in forma parziale, ma a un livello ancora più estremo si parla di "nomadismo digitale", ossia dell'opportunità - per lo più sfruttata dai liberi professionisti - di lavorare in piena autonomia da qualsiasi posto nel mondo anche spostandosi periodicamente. Cosa sta dunque cambiando nel mondo del lavoro? E perché il nomadismo digitale può rappresentare un'opportunità per zone geografiche meno centrali da questo punto di vista?


Che cos'è il nomadismo digitale e perché piace così tanto
Tra le modalità di lavoro ibride e a distanza diffusesi in questi anni, la forma forse più estrema e indipendente è quella del nomadismo digitale: se nella maggior parte dei casi, infatti, lavoro da remoto e smart working rappresentano delle aperture al lavoro a distanza comunque legate a un rapporto con il datore di lavoro e alle disposizioni che arrivano dall'alto, il nomadismo digitale si presenta come una soluzione in cui non soltanto l'attività viene svolta 100% online ma anche in maniera svincolata da qualsiasi legame geografico.

I nomadi digitali, in poche parole, lavorano dove e come vogliono, semplicemente sfruttando i propri device tecnologici connessi a internet e gestendo tutti i rapporti con clienti e altri soggetti attraverso e-mail, app e altri strumenti di comunicazione. Ciò significa poter gestire pienamente ritmi e tempi e, non essendo legati a un ufficio o ad altre necessità fisiche, scegliere di spostarsi per periodi più o meno lunghi da un Paese all'altro, combinando il piacere del viaggio all'importanza del lavoro.

Tutto ciò non sarebbe possibile, ovviamente, senza le moderne tecnologie digitali, che dopo aver rivoluzionato i settori più tradizionali, come il commercio, che oggi muove cifre altissime online, o quello dei giochi tipici delle sale come il poker, non soltanto giocato ma anche seguito dagli appassionati sulle nuove piattaforme di trasmissione in streaming come Twitch, sono entrate con forza nel mondo del lavoro, semplificando tante attività e ampliando le opportunità per le nuove generazioni e non solo.

Il numero dei nomadi digitali è in forte crescita e ciò è dovuto al forte appeal che questo nuovo stile di vita presenta, abbattendo la monotonia lavorativa e garantendo maggiore autonomia e flessibilità, a tutto vantaggio dell'equilibrio tra vita privata e professionale. Di fronte a questo fenomeno, però, non solo le aziende ma anche gli stessi enti locali devono interrogarsi per valutare appieno tutte le opportunità che le stesse imprese e i territori possono cogliere già nell'immediato.


Valorizzare il territorio con il nomadismo digitale
Sebbene lo stereotipo di nomade digitale fornito dal web sia quello dell'influencer in spiaggia ai Caraibi o del ricco businessman che gestisce i suoi affari da un grattacielo di Dubai, in realtà la quasi totalità dei professionisti che lavorano con questa nuova modalità è fatta di "normali" lavoratori autonomi che hanno colto l'opportunità di utilizzare le proprie competenze e le nuove tecnologie in maniera più libera.

Essere nomadi digitali significa anche semplicemente tornare a godere in misura maggiore del proprio tempo e di riscoprire il relax e la serenità di luoghi lontani dal caos cittadino, scegliendo magari di approfittare di qualche fuga su e giù per l'Italia senza dover rinunciare agli impegni con cui ci si guadagna da vivere. In questo senso, proprio il nostro Paese si propone come una delle mete più apprezzate anche dai nomad workers provenienti dall'estero, che non disdegnano di raggiungere le nostre meraviglie naturali e storiche portandosi il lavoro in spalla.

Il sud Italia, in particolare, risulta molto attrattivo per i lavoratori a distanza, che qui possono trovare un clima favorevole e vaste aree da riscoprire, lontane per diverse ragioni dal turismo di massa ma rappresentative della cultura e delle tradizioni locali. Ecco dunque l'importanza di investire in questo senso, creando soluzioni ad hoc per attirare i lavoratori-viaggiatori e spingerli a fermarsi per periodi più o meno lunghi di tempo in una data zona, puntando ovviamente su una valida offerta infrastrutturale e digitale che si abbini al meglio al patrimonio storico, architettonico ed enogastronomico che siamo abituati a conoscere.

Il nomadismo digitale va quindi letto come un'opportunità non soltanto per chi lavora ma anche per gli enti locali, compresi i più piccoli, che con scelte intelligenti possono avvantaggiarsi di una nuova forma di turismo ad alto valore aggiunto.

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