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Ospedali Moscati, la Regione dice no a nuovi contratti

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Delusione e amarezza da parte del direttore generale del Moscati di Avellino, Giuseppe Rosato, che aveva chiesto un intervento immediato della Regione Campania, affinchè risolvesse attraverso le assunzioni il problema della mancanza di figure professionali di medici e paramedici andati via per scadenza dei contratti. Ma dall’ente campano arriva un secco no a nuovi contratti. Il direttore del nosocomio avellinese si è visto così costretto a bloccare alcuni trasferimenti per evitare che la struttura sanitaria ricadesse nuovamente in un emergenza senza fine che dura ormai da mesi e mesi. Infatti il pronto soccorso è andato in tilt già prima di Natale, tanto da dover sospendere i ricoveri di lista per evitare intasamenti nei reparti di medicina generale e neurologia con esclusione ovviamente di quelli con codice rosso. Ma dopo una breve boccata d’ossigeno, i problemi si sono ripresentati con la scadenza di alcuni contratti e con il trasferimento richiesto da tre medici, facendo ripiombare  il pronto soccorso in un totale caos emergenziale visto che attualmente ci sono solo 10 medici con un aumento dell’80% dei ricoveri cosiddetti impropri. Rosato, teme che vengano meno i livelli  essenziali dell’assistenza  e che la Regione continua ad essere indifferente ai reali problemi della sanità irpina. E a proposito dei tanti disagi che sta vivendo il comparto sanitario, il manager Sergio Florio nell’incontro svoltosi ieri ad Ariano Irpino, ha ribadito non solo che l’ospedale Frangipane non sarà depotenziato ma che il Moscati non può più far fronte alle tante emergenze che potrebbero essere invece risolte facendo riferimento anche agli altri ospedali del circondario facilmente raggiungibili dall’utenza che necessita di assistenza immediata come quello arianese, foggiano, solofrano e potentino (quest’ultimo per l’utenza dell’Alta Irpinia). Una soluzione che se pur ritenuta da Florio facile da mettere in campo, creerebbe ai cittadini invece tantissime difficoltà. Si poteva invece attuare una politica assistenziale favorendo e tutelando il sacrosanto diritto alla salute.

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