Nonostante l’inizio dei saldi, molti comuni hanno registrato un trend negativo nelle vendite per effetto dell’Imu che ha svuotato i portafogli degli italiani. Ad Ariano ad esempio, sia a Cardito che nel centro storico, le vendite nel settore dell’abbigliamento sono calate del 18%. Diverse le cause che hanno determinato la chiusura di molti negozi: una tra le tante - sostiene Manfredi D’Amato - è una cultura economica territoriale molto arretrata. L’assessore alle attività produttive cita nella sua analisi, la riduzione all’osso di molti servizi come il Tribunale, lo spostamento di uffici amministrativi, la crisi del settore sanitario locale, la mancanza di iniziative turistiche ed il calo demografico. Ma Ariano non è l’unico comune dell’hinterland che soffre e stenta a decollare. Il presidente della Confcommercio, Oreste La Stella, invita le istituzioni ad intervenire con immediatezza per realizzare maggiori iniziative volte alla ripresa del commercio. Intanto si spera che i saldi diano una boccata d’ossigeno ai commercianti. Gli esercenti dovranno sottostare a regole come l’esposizione del prezzo iniziale accanto ad ogni prodotto che si intende scontare. In Campania, i saldi partono oggi per terminare il 31 marzo. Anche se le tante spese natalizie hanno frenato l’entusiasmo dei saldi, sono 16 milioni le famiglie italiane che li attendono.








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