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Politiche Sociali, 7 lavoratori in Tribunale per chiedere il risarcimento

Consorzio per le Politiche Sociali. Domani blocco di udienze davanti al Giudice del Lavoro del Tricolle. 7 dipendenti chiedono le differenze economiche, contributive e previdenziali per un rapporto di lavoro decennale. Si arrivano a reclamare somme pari a 100 mila euro. Udienze di altri lavoratori sono programmate a fine mese quasi in concomitanza con la scadenza dell’ultima proroga contrattuale. 

Tribunale Ariano

Domani mattina appuntamento alle 9,30 in Tribunale per sette dipendenti del Consorzio per le Politiche Sociali. Saranno gli avvocati Franco Capobianco e Giuseppe Bellaroba a rappresentare i lavoratori dell’ex Piano di Zona. Si chiede il riconoscimento del rapporto di lavoro subordinato nonché le differenze economiche fra quelle effettivamente percepite e quelle previste per i dipendenti inquadrati nei diversi livelli del Ccnl Regioni – Enti Locali. Si chiede anche il riconoscimento del diritto alla ricostruzione del rapporto di lavoro ai fini contributivi e previdenziali. I ricorrenti evidenziano di aver lavorato ininterrottamente alle dipendenze del comune di Ariano Irpino, quale ente capofila, per svariati anni, in linea generale la fascia temporale va dal 2002 al 2011, in virtù di contratti di collaborazione coordinata e continuativa prorogati senza soluzione di continuità e i ricorsi si basano sull’assunto che tale rapporti si sono svolti sostanzialmente con tutte le modalità di un rapporto di lavoro subordinato. Le cifre di risarcimento oscillano da un massimo di 100 mila euro circa a 44 mila euro. Di contro, l’ente comunale, rappresentato dall’avvocato Maria Grazia Pizzo, porta avanti la tesi, supportata dall’istruttoria legale e dalla relazione fornita dal Responsabile per i Servizi al Cittadino, che il rapporto in essere è sempre stato regolato e disciplinato da contratti di Co.Co.Co. Il
braccio di ferro giudiziario si preannuncia carico di tensioni, le stesse che si trascineranno anche nell’appuntamento in blocco successivo previsto per il 25 febbraio. L’orientamento giurisprudenziale è di condanna verso l’azienda consortile e le amministrazioni comunali del Piano di Zona. Ci sono già due sentenze che hanno riconosciuto totalmente le richieste dei lavoratori. In questo quadro si aggiunge una scadenza importante: quella contrattuale. In caso
in cui non si arriverà ad una contrattazione saranno cancellati 35 posti di lavoro e sale il dubbio sul mantenimento dei servizi per le classi più deboli.  

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