''Presenteremo un dossier che dimostra le pessime condizioni in cui vivono i rifugiati accolti in Irpinia''. La Cgil lo aveva promesso. E così è stato. Il sindacato ha consegnato nelle mani del prefetto Carlo Sesso un report che mette in luce disfunzioni e criticità che vivono i circa 470 migranti ospitati nelle strutture di otto comuni irpini. Un rapporto che il segretario Petruzziello si è detto pronto a portare anche alla Procura della Repubblica.
L’inchiesta è curata dal dipartimento organizzazione e sportello immigrati, si basa sulle testimonianze raccolte dagli extracomunicati in particolare dei comuni di Mercogliano, Monteforte Irpino, Flumeri, Venticano e Teora. I dati forniti dalla Cgil, e che saranno verificati dagli uffici della Prefettura, raccontano di sovraffollamento, carenza di bagni, assenza di sostegno psicologico e assistenza sanitaria. In alcune strutture mancano coperte, asciugamani e in 12 sono costretti ad usare lo stesso bagno. Inoltre solo in pochi vedrebbero i 2 euro 50 al giorno, il cosidetto pocket money, cui hanno diritto oltre alla fornitura di vitto e alloggio. Particolari disagi si registrano a Monteforte e Mercogliano, non a caso i Comuni dove si trova la metà dei rifugiati irpini. Insomma, secondo la Cgil le norme dettate dalla convenzione nazionale non vengono rispettate e si agita il sospetto, dunque, che le operative che accolgono gli immigrati corrispondano servizi inferiori rispetti a quelli che dovrebbero per i contributi che ricevono. Non solo, la Cgil denuncia anche dei sub appalti che sono fuori da ogni regola.
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